Società

MAXIFUSIONI E TRIMESTRALI RISOLLEVANO WALL STREET

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Prima seduta della settimana in forte progresso per i listini americani, spinti al rialzo delle maxi operazioni societarie e dalle trimestrali positive. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.68% a 11051, l’S&P500 l’1.66% a 1260, il Nasdaq e’ avanzato del 2.05% a 2061.

Come al solito le notizie di M&A costituiscono un segnale incoraggiante per le borse, ancor piu’ in questo momento in cui sul sentiment degli operatori pesano i timori di un rallentamento economico. A determinare il tono positivo in giornata sono stati gli annunci provenienti dal settore farmaceutico e da quello tecnologico.

Notevole la proposta di acquisto ricevuta dall’operatore ospedaliero HCA da parte di una cordata di investitori privati per un valore di $33 miliardi, compresi $11.7 mld in debito.

Considerevoli sviluppi anche nel comparto dell’hi-tech con l’annuncio del matrimonio AMD-ATI Technologies, nota societa’ sviluppatrice di schede grafiche, nel tentativo di erodere maggiori quote di mercato al leader del comparto Intel. L’operazione si aggira intorno ai $5.4 miliardi: il titolo ATYT e’ schizzato di oltre il 18%.

Ad offrire supporto all’azionario sono state le trimestrali di grosse societa’ come Merck, Schering-Plough e BellSouth. Il titolo della prima e’ cresciuto ai migliori livelli di quasi due anni dopo che l’azienda ha diffuso risultati superiori alle attese e migliorato le stime sull’anno in corso. Bene anche il titolo dell’altra farmaceutica (SGP) avanzato di quasi il 6%. Le azioni dell’operatore telefonico sono cresciute di oltre due punti percentuali grazie all’aumento dell’11% dei profitti rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

In settimana sono attesi i numeri di colossi societari come General Motors, Texas Instruments, 3M Corp, Exxon Mobil e Boeing. Le stime degli analisti sono per una crescita media degli utili per le societa’ facenti parte dell’S&P500 di circa il 10%.

Nel comparto energetico, la possibile fine del conflitto in Medio Oriente, che aveva innescato un’ondata di vendite nel settore durante la scorsa settimana, e gli sforzi internazionali per un “cessate il fuoco” nelle aree interessate, avevano spinto le quotazioni sul greggio ancora piu’ in basso nelle prime ore di scambi, per poi risultare vani con il rifiuto del Parlamento del Libano alla proposta del segretario di Stato Usa, Condoleeza Rice.

Il fatto ha scatenato un ritorno agli acquisti nelle ultime ore di contrattazione che hanno riportato i contratti futures con scadenza settembre sopra la soglia dei $75, precisamente a $75.05 al barile, con un rialzo giornaliero di 62 centesimi.

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Per il resto, l’assenza di dati congiunturali ha permesso un leggero apprezzamento dei bond: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 5.04%. Sul valutario, le rinnovate tensioni in MO hanno rafforzato il dollaro nei confronti delle principali valute internazionali: nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio euro/dollaro e’ sceso a quota 1.2627. Ancora in calo, infine, l’oro. I futures con consegna agosto hanno ceduto $7 a $613.20 all’oncia.