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Materie prime, speculazioni folli in Cina

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La sensazione che in Cina si stiano formando bolle di asset finanziari è diffusa e la piattaforma di scambio Zhengzhou Commodity Exchange è uno dei posti dove si trova un esempio di scambi folli e dell’attività di trading più forsennate del momento, come la definisce Bloomberg.

I prezzi di alcuni metalli come il ferro silicone, una materia prima poco conosciuta sui mercati, sono cresciuti in maniera esponenziale negli ultimi tempi (vedi grafico sotto). Si segnalano ordini di vendita ma soprattutto di acquisto fuori dalla norma. Gli scambi dei contratti della commodity, una lega metallica del ferro utilizzata per rendere più resistente l’acciaio, sono letteralmente esplosi.

Le speculazioni sulle materie prime sono evidenti, così come l’impatto del trading ad alta frequenza. Mercoledì scorso in media i contratti del ferro silicone sono rimasti in mano agli investitori per soli 39 minuti, secondo i calcoli effettuati da Bloomberg, con i trader che sembrano avere una gran fretta di comprare per poi rivendere immediatamente dopo.

Per fare un confronto, in media un future sul petrolio sul mercato newyorchese WTI rimane in possesso di chi lo compra per 47 ore. Le transazioni di contratti di materie prime come ferro, acciaio e prodotti simili sono quelle più attive in Cina in questi giorni.

Come dice l’agenzia stampa americana “orde di speculatori” in Cina operano con un’intensità tale da fare sfigurare anche i mercati più liquidi del mondo. A essere vittima delle speculazioni sono anche altre commodities come cotone e zinco. Questo ha spinto le autorità di controllo dei mercati del paese a intervenire per tentare di interrompere la furia speculativa.

Wi Lai, analista di COFCO Futures a Shanghai, ha spiegato a Bloomberg in un’intervista telefonica che “ci sono ampi volumi di investimenti a breve termine nell’acciaio e in prodotti a esso legati come i future sul ferro silicone, sull’armatura edilizia e sui minerali ferrosi, con gli investitori che scambiano a ritmi forsennati a seconda del momentum e del sentiment di mercato”.