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Materie prime: oggi le quotazioni mettono il freno

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Milano – Sul mercato dei cambi, l’euro quota poco sotto i massimi da 14 mesi sul dollaro e da 11 mesi sullo yen, raggiunti ieri, in attesa del meeting odierno della Bce: gli operatori cercheranno di capire quano spazio c’è per ulteriori rialzi dei tassi nel corso dell’anno, oltre a quello praticamente scontato di oggi, di 25 bp.

La moneta unica non sembra invece risentire della notizia della richiesta di aiuti internazionali da parte del Portogallo, anche se molti operatoriritengono che sia possibile una correzione del cambio.

Sul fronte delle commodities, rallenta la corsa del greggio dopo cinque sedute consecutive di rialzo. Nonostante la situazione in Nordafrica e Medioriente continui a sostenere i prezzi, il mercato comincia a temere che quotazioni così alte possano intaccare la domanda petrolifera di Stati Uniti e Cina.

Ripiegano anche oro e argento dopo i nuovi record toccati ieri rispettivamente a USD1.461,91 e di USD39,75 per oncia. L’oro si conferma bene rifugio contro i timori di pressioni inflazionistiche ed effetti dei tumulti in Nord Africa e Medio Oriente.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Apertura in calo per l’obbligazionario europeo. Mattinata movimentata sul mercato primario con le aste di Spagna e Francia. Madrid colloca tra i 3,5 e i 4,5 mld del bond aprile 2014, cedola 3,4%. In arrivo invece dalla Francia fino a 9,5 mld di carta, su quattro scadenze dell’Oat: 9, 12, 15 e 30 anni. Nel pomeriggio a mercati chiusi ci saranno le comunicazioni del Tesoro italiano sulle tipologie di titoli a medio-lungo in asta il prossimo 14 aprile e su tipologie e quantitativi per le aste a breve del 12 aprile.

USA e GIAPPONE

Chiusura positiva per Wall Street, che si conferma sui massimi delle ultime sette settimane. I segnali di rafforzamento dell’economia e la vivacità dell’attività di M&A contribuiscono a sostenere l’azionario Usa, mentre un’ulteriore iniezione di fiducia agli investitori è arrivata dalle parole di Dennis Lockhart, presidente della Fed di Atlanta, che ha annunciato il completamento del programma di acquisto di bond da USD600,0 mld nei tempi previsti, ovvero a fine giugno.

In evidenza le società minerarie, che beneficiano del rally dell’oro, che ha rinnovato il record storico a 1.461,91 per oncia. Il Dow Jones e l’S&P500 sonosaliti rispettivamente dello 0,27% e dello 0,22%, mentre l’indice tecnologico Nasdaq100 ha guadagnato lo 0,19%.

In Asia, chiusura in lieve rialzo per il Nikkei225, con l’attenzione rivolta alla BOJ, che ha mantenuto i tassi invariati nel range 0-0,1%, con voto unanime dei membri del comitato di politica monetaria. La BOJ ha tuttavia peggiorato la propria valutazione sullo stato dell’economia nazionale, a seguito del terremoto del mese scorso, dicendosi pronta ad ulteriori interventi espansivi. Poco mosso l’Hang Seng.

BORSE EUROPEE

Avvio poco variato per le borse europee in attesa del rialzo, largamente atteso, dei tassi di interesse da parte della Bce.

Occhi puntati inoltre sulle banche dei paesi periferici dopo che il Portogallo dopo giorni di smentite ha annunciato ieri sera la propria richiesta di aiuti finanziari internazionali, aggiungendosi alla lista già formata da Grecia e Irlanda. In un comunicato di conferma della notizia, il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso ha assicurato che la richiesta portoghese di attivazione del meccanismo di supporto finanziario “sarà elaborata nella maniera più rapida possibile, nel rispetto delle regole”. Il premier dimissionario Socrates ha affermato ieri sera in un messaggio televisivo che la bocciatura parlamentare, avvenuta il mese scorso, delle misure addizionali di austerità presentate dal suo governo ha aggravato la situazione finanziaria del paese, rendendo la richiesta di sostegno “inevitabile”.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto positiva stamane, con l’indice FTSE/MIB in area 22.400 pts.

Focus questa mattina su Generali alla luce del balzo di ieri (+2,97%) dopo che Cesare Geronzi si è dimesso dalla carica di presidente, indotto a lasciare dalla prospettiva di una mozione di sfiducia firmata dalla maggioranza dei consiglieri. I quotidiani scrivono che domani è convocato un Cda d’urgenza per decidere il nome del successore. Fra i candidati, in pole position Gabriele Galateri di Genola. Secondo altri quotidiani fra i candidati ci sarebbe Domenico Siniscalco, numero uno di Assogestioni.

Sul fronte Montepaschi, da stampa, la fondazione Mps ha ottenuto il sì del ministero del Tesoro per sostenere la ricapitalizzazione dell’istituto da EUR2,0 mld. L’operazione dovrebbe essere varata la prossima settimana.

In merito a Pop. Milano, l’istituto ha confermato di non avere allo studio un’operazione di aumento di capitale.

Occhi puntati infine su Azimut dopo che l’Ad Giuliani ha ribadito un generico interesse per il dossier Fideuram.

In agenda il Cda sui risultati di K.R. Energy.

EVENTI SOCIETARI

Banca MPS (EUR2,13): da stampa, la fondazione Mps ha ottenuto il sì del ministero del Tesoro per sostenere la ricapitalizzazione dell’istituto da EUR2 mld. Il CdA odierno della banca, tuttavia, non affronterà tale tema. L’operazione dovrebbe essere varata la prossima settimana.

Eni (EUR2,312): l’Ad Scaroni ha dichiarato che la crisi libica impone un rinvio della cessione a Gazprom del 50% della quota che la compagnia italiana ha nel giacimento libico di petrolio Elephant, pari al 33,3%. Il manager non ha risposto a chi chiedeva un commento sui rapporti di Eni con il consiglio dei ribelli libici e ha detto di augurarsi che il blocco della produzione sia temporaneo. Scaroni ha aggiunto che il calo della produzione in Libia peserà sull’intero anno.

Piaggio (EUR2,60): il produttore di motocicli prevede in Asia investimenti pari a EUR150,0 mln nel periodo 2011-2014 e un fatturato di EUR1,0 mld nel 2014.

Rinnovabili: il decreto ministeriale sulle energie rinnovabili sarà concluso la prossima settimana e disciplinerà un periodo transitorio sino a fine anno. Lo ha annunciato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia, aggiungendo che dal 2012 saranno adottate regole sul modello tedesco.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Sul fronte macro, occhi puntati sulla riunione odierna del direttivo Bce, da cui si prevede emergerà il primo rialzo del costo del denaro dopo quasi due anni di tassi fermi. Il mercato sconta chiaramente un rialzo di 25 bp, a detta degli operatori, e la questione fondamentale sui cui Trichet potrebbe dare delucidazioni in conferenza stampa diventa quella dell’estensione della fase restrittiva, ovvero quanti altri interventi sui tassi aspettarsi entro fine anno.

Parallelamente al tasso principale, il mercato guarderà anche a quelli su finanziamenti e depositi overnight, attualmente all’1,75% e allo 0,25% rispettivi, con un ‘corridoio’ di 150 bp. Se la decisione sul tasso principale appare scontata, meno al momento sembra quella sul corridoio, che potrebbe essere mantenuto invariato oppure, secondo altri, allargato a 200 bp, livello storicamente fisiologico.

Decisone sui tassi in arrivo oggi anche dalla Gran Bretagna. Nonostante un’inflazione ai massimi da oltre due anni (4,4% in febbraio) il costo del denaro dovrebbe per ora rimanere fermo al minimo sotrico dello 0,5%.

Da seguire la produzione industriale tedesca di febbraio, attesa in rallentamento a un +0,5% su mese dopo il +1,8% di gennaio, e dagli Usa il dato sui sussidi di disoccupazione: stimate 385.000 nuove richieste nell’ultima settimana.

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