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Massimi dalla nascita dell’euro per spread Irlanda e Portogallo

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Siena – I rendimenti dei titoli di Stato a dieci anni greci, irlandesi e portoghesi hanno raggiunto i nuovi massimi storici dalla nascita dell’euro a seguito dei timori dei mercati sul come e quanto il settore privato sarà coinvolto nel nuovo pacchetto di aiuti per Atene.

I rendimenti dei bond greci a 10 anni salgono di 50 punti base al 17,51%, un nuovo massimo storico nell’era dell’euro. I titoli equivalenti portoghesi e quelli irlandesi hanno raggiunto massimi storici al 11,38% e all’1,52% rispettivamente.

Tassi di interesse: in area euro i tassi di mercato tedeschi e swap ieri hanno registrato un lieve calo sulla parte a lunga mentre sono leggermente saliti sulla parte a breve in un contesto di incertezza per i listini azionari.

I periferici continuano a rimanere sotto pressione con gli spread sul tratto decennale di Irlanda e Portogallo che hanno toccato nuovi livelli record.

Riguardo ai bond dei due paesi, LCH Clearnet, ha deciso ieri di alzare il margine richiesto sulla negoziazione di titoli portoghesi e irlandesi, rispettivamente al 65% dal 45% e al 75% dal 65%.

Sempre ieri, l’agenzia S&P ha deciso di tagliare il rating sul debito sovrano greco di tre “notch” a CCC da B, sottolineando che la possibilità di un default dovuto ad una ristrutturazione del debito è sempre più probabile. Con tale decisione, la Grecia risulta quindi essere lo stato sovrano con il più basso standing creditizio al mondo. L’outlook è stato mantenuto ancora negativo, indicando che nei prossimi 12-18 mesi si potrebbe assistere ad un ulteriore downgrade.

Sul tema Grecia ha parlato il presidente della Bundesbank, Weidmann, che, in un’intervista al quotidiano Suddeutsche Zeitung, ha dichiarato che il coinvolgimento del settore privato in un secondo piano di aiuti alla Grecia deve essere volontario. Secondo Weidmann, infatti, non ci può essere alcuna obiezione ad un’estensione volontaria delle scadenze dei bond, ma qualora tale decisione venisse “forzata” allora i rischi sarebbero significativamente maggiori dei benefici.

Oggi l’attenzione sarà incentrata principalmente sulla riunione tra i ministri finanziari dell’Unione Europea, che cercheranno di raggiungere un accordo in vista dell’Ecofin del 20 giugno e della riunione dei leader europei del 24 giugno dove dovranno essere decisi i dettagli definitivi sul fondo Efsf, Esm e su un eventuale nuovo piano di aiuti per Grecia.

Sul fronte aste oggi la giornata risulta essere molto ricca, con gli operatori che si focalizzeranno principalmente sull’asta di “bills” greci per 1,5 Mld€ e spagnoli per 5,5 Mld€. L’Italia emetterà fino a 3,5 Mld€ di Btp quinquennali mentre l’Olanda fino a 3,5 Mld€ di bond triennali.

Negli Usa tassi di mercato in lieve rialzo sulla parte a lungo termine, in un contesto in cui i listini azionari stanno provando a recuperare, sostenuti soprattutto dalla prosecuzione del flusso di acquisizioni e fusioni, che ha più che bilanciato la performance negativa del comparto energetico.

Nel frattempo gli operatori cominciano a focalizzarsi progressivamente sull’avvicinarsi della data del 2 di agosto, entro la quale il congresso dovrà trovare un accordo per procedere all’innalzamento del tetto del debito. I CDS a 5 anni sui titoli del debito Usa hanno ieri segnato un nuovo massimo da febbraio 2010.

Un articolo di Ft ha evidenziato come le principali banche Usa sarebbero pronte a ridurre la quantità di Treasury detenuta nel mese di agosto, in forma cautelativa in vista della citata data limite. Oggi l’attenzione sarà focalizzata sul flusso di dati macro, in modo particolare le vendite al dettaglio di maggio.

Valute: Euro in apprezzamento vs dollaro con il cross che si è riportato sopra quota 1,44 sulla scia del clima di maggior ottimismo tra gli operatori. Per oggi la principale resistenza si colloca in area 1,45/4550. Il supporto a a quota 1,44.

Lo yen si mantiene in area 80 contro dollaro. La BoJ nella riunione di stanotte ha lasciato invariato allo 0.1% il tasso di interesse ufficiale. L’istituto centrale vede ancora prospettive di ripresa, nonostante nel breve vi siano incertezze e la ripresa possa essere lenta. La Banca Centrale ha inoltre incrementato di 500 Mld yen (6 Mld$) il fondo di sostegno alle banche per il credito all’industria con alto potenziale di crescita.

Da segnalare in mattinata il rialzo della riserva obbligatoria di ulteriore 50pb da parte della Banca Centrale cinese. La manovra sarà effettiva a partire dal prossimo 20 giugno.

Materie Prime: Giornata negativa per la maggior parte delle commodity. I dati cinesi riguardanti il rallentamento dei prestiti e il downgrade del debito greco hanno spinto al ribasso i metalli industriali come l’alluminio (-1,3%) e preziosi come l’argento (-4,4%), usati dalla Cina in molte produzioni.

In ribasso il greggio Wti (-2%) mentre è leggermente salito il Brent (0,3%), con lo spread tra i due che ha raggiunto nuovi massimi storici sopra 21 dollari.

In ribasso gli agricoli come il grano ed il mais a seguito di migliori condizioni meteorologiche negli Usa.

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