(9Colonne)- Rabat, 27 lug – Non sarà più sufficiente più la conoscenza del Corano e della lingua araba per gli ulema marocchini. Lo rivela l’agenzia Misna, spiegando che nel paese nordafricano d’ora in avanti gli ulema, i dotti musulmani di “scienze religiose”, saranno valutati anche sulla padronanza di almeno altre due lingue, francese e inglese. “Per essere ammessi nella nostra scuola, i candidati dovranno ottenere almeno un voto di 12 su 20”, ha detto alla stampa Khalid Saqui, vicedirettore dell’istituto ‘Dar al hadith al Hassani’ a Rabat. “Vogliamo che i futuri ulema formati dalla nostra scuola – ha aggiunto – sappiano perfettamente la teoria islamica ma anche le teorie religiose dell’Occidente e dell’Oriente per essere capaci di dialogare con tutte le religioni”. La scuola religiosa riceve ogni anno su concorso 50 studenti per il primo ciclo e altri 50 per il secondo (dottorato).
Se vuoi aggiornamenti su MAROCCO: NON SOLO CORANO PER I NUOVI ULEMA inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Abbiamo ricevuto la tua richiesta di iscrizione. Conferma la tua iscrizione facendo clic sul link ricevuto via posta elettronica.
Se vuoi ricevere informazioni personalizzate compila anche i seguenti campi opzionali.
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.
Ti potrebbe interessare
Dalle carte di credito ai Bitcoin, fino alle offerte di lavoro e anche storie d’amore: ecco quali sono le truffe più diffuse secondo un rapporto di Revolut.
Pomellato propone una nuova linea di gioielli double face, ispirata ad un bottone, motivo già presente in una collana d’oro del 1974.
Casadei, brand italiano di calzature di lusso segna un passo significativo nell’espansione internazionale e nella strategia digitale del brand sbarcando sulla principale piattaforma e-commerce di Alibaba con un proprio flagship store. Questa mossa strategica è resa possibile grazie alla collaborazione con il gruppo Triboo (che controlla questa testata online). Con il lancio sulla piattaforma di