Il rating “junk” a un’azienda come Fiat è inadeguato. Lo ha detto l’AD Sergio Marchionne a margine della firma dell’accordo per l’ampliamento di uno stabilimento. “Trovo osceno dare un rating junk a chi non ha debiti”, ha risposto Marchionne a una domanda sulla possibile revisione del rating del gruppo. Nei giorni scorsi Moody’s ha ribadito che un upgrade del rating di Fiat al livello di “investment grade” sarà possibile nei prossimi 6-12 mesi se il gruppo manterrà le quote di mercato in Europa e consoliderà la redditività operativa raggiunta nel 2007. Sulla revisione di rating in atto Marchionne non si è espresso. “Devono deciderlo loro, hanno le loro procedure”, ha detto.
Proseguendo “me l’avevano detto da tempo (il loro parere sul rating). Quando lo alzeranno non ne avro’ più bisogno, a quel punto li ringrazierò e manderò loro una sacatola di cioccolatini”. L’AD Fiat non si è però trattenuto da una nota polemica sul mondo delle agenzie e degli analisti finanziari sostenendo: “è molto facile criticare da quelle poltrone. Ci sono molti giovani che non hanno vissuto la realtà industriale, magari gli farebbe bene stare qualche giorno in fabbrica”. Marchionne ha anche confermato che lo stabilimento di Termini Imerese farà la nuova Lancia Ypsilon. “L’impegno di non chiudere lo stabilimento rimane, la nuova Ypsilon la faremo lì”, ha confermato Marchionne. Quanto alle difficoltà che potrebbero sorgere per il recente accordo con il governo e la regione Sicilia per lo sviluppo dello stabilimento, con la crisi del governo e le dimissioni del presidente della regione Sicilia Salvatore Cuffaro, Marchionne ha detto “rimane il progetto”. Il manager ha poi confermato per fine 2008 una liquidità di 1,5 miliardi di euro e a chi gli chiedeva se sarà utilizzata per accordi o acquisizioni, ha semplicemente risposto: “abbiamo una grande disponibilità”.
Alla domanda, invece, se si prevedono operazioni in Egitto (di ui ha parlato la stampa), il manager ha detto “non quest’anno”, mentre per gli Usa non c’è “nessuna novità”. “Stiamo lavorando per il 2009-2010”, ha spiegato. Marchionne ha anche ribadito la necessità di aumentare la flessibilità in Italia per attirare investimenti. “Non bisogna guardare i dati Fiat ma gli investimenti stranieri in Italia: siamo i più bassi in Europa, ci deve essere una ragione”, ha detto Marchionne. “Noi investimenti in Italia ne faremo ma dipendono dalle condizioni, se non ci sono non li facciamo”, ha concluso.
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