La classe politica in generale non piace affatto a Marc Faber, che la accusa di non fare altro che abusare del sistema in continuazione. Il noto investitore, che dice di prediligere gli uomini d’affari che lavorano sodo, non ha usato mezze parole contro Obama nel corso di un’intervista rilasciata a Bloomberg tv.
Come doveva essere impostato il discorso di ieri da parte di Obama? Secondo Faber il presidente avrebbe dovuto dire la verita’ al popolo li Stati Uniti, ovvero che “e’ arrivato il momento di stringere la cinghia. Dovremo attraversare tempi difficili per altri cinque anni se si vogliono riparare i danni causati in oltre 20-25 anni da Fed, Tesoro e classe politica. Qualcuno deve dire la verita’ alla gente. Peccato che i politici continuino ad alimentare l’illusione che bisogna spendere anche quando si e’ in miseria e che stampando moneta si puo’ migliorare l’economia, cosa non vera”.
Non manca un giudizio critico sull’operato della Federal Reserve: “non si sa. Forse (Bernanke) si dimettera’. Dopo avere visto il disastro da lui creato potrebbe lasciare il suo incarico. Chi lo sa? Quello che sono interessato a dire in termini di investimenti e’ che stiamo vivendo una situazione davvero interessante perche’ dai minimi di marzo gli emergenti hanno registrato performance fantastiche cosi’ come le materie prime industriali mentre gli Usa hanno sottoperformato. Ora c’e’ un cambiamento in atto: gli Usa potrebbero sovraperformare o comunque perdere meno delle economie in via di sviluppo”.
Per chi vuole dare retta a Faber ed e’ convinto che i Treasury siano un porto sicuro, deve ricredersi: “Nel lungo termine, i titoli di stato americani e altre obbligazioni governative sono un investimento suicida. Ma ne breve termine, quindi per i prossimi tre mesi, credo avremo un contesto in cui l’azionario si riscoprira’ in territorio di ipercomprato. (…) Nei prossimi tre mesi bisogna uscire dai mercati emergenti: potrebbero correggere del 20-30%. In questo momento i Treasury sono ipervenduti e credo che siano il migliore posto in cui rifugiarsi nel trimestre. Per l’S&P 500 mi aspetto una correzione del 10%”, ha spiegato l’investitore.
Una stoccata anche al gotha della finanza riunito a Davos, in Svizzera, da oggi. “Non credo che i ‘pensatori’ siano a Davos. Non sono altro che un gruppo di bugiardi, che perpetua frodi e realizza pratiche alquanto dubbie nel sistema finanziario”.
GUARDA IL VIDEO DELL’INTERVISTA