Economia

Manovra: Federconsumatori, misure inique e depressive

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(Teleborsa) – Purtroppo oggi l’Istat conferma, ancora una volta, i nostri dati circa la gravissima situazione di difficoltà in cui versano le famiglie. Oltre il 15% vive in condizioni di disagio economico; una su tre non è in grado di sostenere spese improvvise; per oltre la metà degli italiani le vacanze estive sono solo un miraggio. Nel 2009, inoltre, come attesta l’Istituto di Statistica e come da tempo denunciamo, il potere di acquisto delle famiglie ha conosciuto un vero e proprio tracollo, che lo ha riportato al di sotto dei livelli del 2000. Questo drammatico andamento conferma la totale inadeguatezza della manovra iniqua e depressiva disposta dal Governo per rispondere alla crisi in atto. Lo si legge in una nota di Federconsumatori. “Una manovra inaccettabile, che, non solo rappresenta l’esatto contrario rispetto a ciò di cui il Paese ha realmente bisogno per avviare una vera ripresa, ma che rischia di determinare conseguenze gravissime e fatali per la nostra economia.” – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti. Non vorremmo, inoltre, che un’attenta lettura della manovra riservasse altre brutte sorprese per i cittadini. Tale provvedimento, infatti, non fa nulla per incrementare gli investimenti, non intacca minimamente i patrimoni e le rendite finanziarie, facendo ricadere i tagli ed i sacrifici, come al solito, sulle famiglie a reddito fisso, specialmente per quanto riguarda i tagli ai trasferimenti alle Regioni ed agli Enti Locali (che ricadranno sui cittadini sottoforma di un aumento della pressione fiscale e delle tariffe), e le misure sugli stipendi del pubblico impiego. Tutto ciò, se attuato, comporterà un’ulteriore riduzione della domanda di mercato di circa meno 8 – 9 miliardi, pari a ben 533 Euro annui solo per quanto riguarda le famiglie a reddito fisso, con effetti catastrofici sia sulla crescita del Paese, sia sul benessere delle famiglie. Alla luce di tali dati appare chiaro che, una manovra efficace ed incisiva, dovrebbe piuttosto agire sia in direzione di un risanamento dei conti, che di un rilancio della domanda interna, attraverso investimenti per settori trainanti ed innovativi ed attraverso un aumento della capacità di acquisto delle famiglie, con una detassazione del reddito fisso. Questo attraverso: una forte azione di contrasto all’evasione fiscale, tagli agli innumerevoli sprechi nei vari settori del nostro Paese, tassazione delle rendite finanziarie agli stessi livelli degli altri paesi europei, tagli dei costi della politica, una sostanziale semplificazione dei livelli istituzionali anche attraverso il superamento delle Province, interventi sui Patrimoni del Paese, vendita di parte delle riserve auree vincolate ad investimenti per ricerca ed innovazione, così come già avvenuto in diversi paesi della Comunità. Solo adottando queste misure si potrà trovare una via di uscita alla crisi.