(Teleborsa) – “L’eventuale introduzione di una tassa di soggiorno per il Comune di Roma è una misura iniqua e discriminatoria che colpirebbe, di fatto, solo le imprese”. Questo il commento di Confcommercio ad una possibile introduzione di un’imposta di soggiorno secondo quanto previsto nella bozza della manovra finanziaria. “Iniqua – prosegue la nota – perché penalizzerebbe in particolare le imprese di un comparto, quello alberghiero, che, grazie agli attuali livelli di prezzi, è già molto competitivo e concorrenziale e che non ha certo bisogno di un ulteriore onere, soprattutto dopo un 2009 di crisi. Ma sarebbe anche un’imposta discriminatoria e parziale perché non si applicherebbe a quella larga parte di chi comunque consuma il prodotto turistico del territorio senza alloggiare nel Comune di Roma”. “Altro servirebbe – conclude la nota – se davvero si vuole valorizzare il ruolo propulsivo del turismo per l’economia e l’occupazione, a cominciare dalla riduzione delle aliquote Iva nel settore per allinearle ai livelli praticati, ad esempio, dai nostri competitors come Francia e Spagna”.