(Teleborsa) – Torna il sereno su gran parte della penisola e si contano milioni di euro di danni provocati dall’ondata di maltempo che ha colpito a macchia di leopardo con terreni ed aziende agricole sott’acqua nelle campagne, dal nord al centro fino al sud Italia, dove è necessario avviare le procedure per la dichiarazione di calamità nelle zone colpite dai temporali che hanno provocato allagamenti di campi coltivati a mais, grano, orticole e foraggiere ai quali si aggiungono gli effetti della grandine su piante da frutto e vigneti. E’ quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti dal quale emerge che la primavera 2010 è stata ben piu’ fredda degli ultimi cinque anni mentre le precipitazioni sono state il 12 per cento superiori alla media di riferimento del periodo 1960-1990 dopo un inverno che è stato tra i piu’ piovosi da trent’anni, sulla base dei dati dell’Istituto di Scienze dell’atmosfera e del clima (Isac) del Cnr di Bologna. L’andamento meteorologico, ha provocato disagi e danni nelle campagne a causa delle temperature rigide registrate e degli eventi precipitativi violenti anche accompagnati da grandine. Si tratta degli effetti provocati dai cambiamenti climatici in atto che – precisa la Coldiretti – si manifestano con una maggiore frequenza con cui si verificano eventi estremi e dai continui sfasamenti stagionali. I forti temporali, soprattutto con precipitazioni intense, provocano danni poiché – conclude la Coldiretti – i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi su un territorio come quello nazionale dove il 70 % dei Comuni si trova su un territorio considerato a rischio idrogeologico.