Pressing del Governo italiano per l’internazionalizzazione del made in Italy agroalimentare nell’area del Nord Europa. Il ministro per il Commercio internazionale e per le Politiche europee, Emma Bonino, e il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Paolo De Castro, hanno partecipato a una serie di incontri a Stoccolma per incrementare e differenziare il nostro export in Svezia e nei Paesi Scandinavi e Baltici.
A livello politico, si legge in una nota, Bonino e De Castro si sono confrontati con i loro omologhi del Governo svedese, Sven Tolgfors, ministro del Commercio estero ed Eskil Erlandsson, ministro per l’Agricoltura. Al centro dei colloqui un piano di supporto all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese agroalimentari, per il quale i due dicasteri hanno congiuntamente previsto un fondo di 3,6 milioni di euro.
L’obiettivo è quello di incrementare la nostra quota di mercato, ora al 4,2 per cento (pari a 321 milioni di euro, più 12,5 per cento nel 2006): una percentuale che fa dell’Italia in termini di export agroalimentare il quinto Paese partner della Svezia, dopo Norvegia, Danimarca, Paesi Bassi e Germania che congiuntamente si aggiudicano il 60 per cento dell’intera quota delle importazioni del settore in Svezia.
“Questo Paese – ha detto Bonino – assieme alle aree del Nord Europa, rappresenta un grande potenziale per il nostro made in Italy, ma a causa dell’eccessiva frammentazione delle iniziative pubbliche e private in questi anni non siamo riusciti a presentarci efficacemente come Sistema Paese. I nostri prodotti di fatto scarseggiano sugli scaffali dei negozi. Proprio per questo – prosegue il ministro per il Commercio internazionale – abbiamo incontrato i tre principali attori della grande distribuzione nordica (Ica, Coop e Axfood), ai quali abbiamo presentato il nostro progetto, valutando strategie comuni. L’internazionalizzazione per le nostre imprese – conclude Bonino – non è più un optional, ma una necessità”.
“Al nostro sforzo si affiancano Ice e Buonitalia, anch’essi presenti agli incontri a Stoccolma – aggiunge De Castro – e saranno loro a rendere operativo l’impegno delle imprese con azioni di sostegno e indirizzo. Non si tratta tanto di affermare il prodotto, ma di allargare l’offerta. Il nostro made in Italy di qualità è sempre più richiesto all’estero e bisogna saper soddisfare la domanda. Anche così, portando i prodotti sugli scaffali, si difendono le produzioni di qualità dalle contraffazioni, spesso la più facile risposta a una richiesta che non riesce a essere soddisfatta. I consumi interni italiani non si sottraggono – conclude il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali – a una flessione costante. La strada dell’internazionalizzazione è l’unica percorribile e va sostenuta con ogni sforzo”.
Al di là del comparto agroalimentare, l’Italia è attualmente il decimo cliente della Svezia, con un interscambio commerciale che nel 2006 è stato di 7,5 miliardi di euro, con le nostre esportazioni cresciute del 13,6 per cento e un import del 6,7 per cento. La prima voce dell’export è rappresentata per il 40 per cento da macchine utensili.