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MACRO & MERCATI: VOLATILITA’ BYE BYE (PER ORA)

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
In area Euro attesa la pubblicazione dei dati sulle vendite al dettaglio di gennaio ed il dato preliminare del Pil del quarto trimestre atteso in rialzo rispetto al 3° trimestre. Negli Usa attesi diversi importanti dati tra cui il costo del lavoro unitario e l’indice dei contratti pendenti nel settore immobiliare, che potrebbero evidenziare rischi di pressioni salariali non eccessivi e stabilizzazione nel settore immobiliare.

Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno continuato a scendere sulla scia del calo dei mercati azionari. Il calo ha interessato soprattutto la parte a medio lungo termine della curva con lo spread sul tratto 2-10 anni sceso a 7 pb. Oggi gli operatori si focalizzeranno sui dati europei e soprattutto su quelli statunitensi ed in particolare sul discorso di Bernanke. Sul due anni la prima resistenza si colloca intorno a 3,92% e la seconda a 3,95% ed il supporto a 3,78%, mentre sul tratto decennale la resistenza passa intorno al 4% ed il supporto per 3,89%.

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Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili sul comparto decennale dopo essersi approssimati alla soglia del 4,44%. Il calo delle borse ha favorito ancora una volta i mercati obbligazionari. Si è però registrata una penalizzazione del comparto biennale (nei giorni scorsi principale destinatario dei forti acquisti), con recupero della pendenza negativa sul segmento 2-10 anni. Quest’ultima indicazione lascia ipotizzare la possibilità di una fase di stabilizzazione di breve termine dei corsi obbligazionari che potrebbero registrare per qualche giorno un lieve calo (rialzo dei tassi di mercato) fino alla soglia del 4,60% sul decennale. Il movimento in questo modo assumerebbe ancor di più elementi di affinità con quanto già avvenuto nel maggio del 2006.

Sul fronte macro l’indice Ism non manifatturiero si è posizionato ai minimi degli ultimi 4 anni, sebbene alcune importanti sottocomponenti come quella occupazionale, abbiano registrato un miglioramento. Nel frattempo diversi membri della Fed hanno continuato a ribadire la fiducia nella ripresa dell’economia, quasi per contrastare l’ipotesi recessiva evocata da Greenspan cui il “grande vecchio” ha attribuito una probabilità di circa il 30%.

Valute: Dollaro in apprezzamento verso Euro in chiusura, rimanendo però sempre in un range trading piuttosto ristretto. Oggi la principale resistenza passa intorno a 1,316/1,32. Continuiamo ad ipotizzare per i prossimi giorni un’oscillazione del cross nel range 1,30/1,32. Il rimbalzo delle borse asiatiche nel corso della nottata ha contribuito a far indebolire lo Yen, che ha restituito parte dei guadagni della sessione precedente.

Contro Dollaro si è appoggiato su un supporto dinamico passante a 115,15, livello che adesso costituisce il principale riferimento nel caso di movimenti al ribasso. La resistenza è ben lontana e passa intorno a 117,50. Verso Euro l’area intorno a 151, livello tecnico di supporto importante perché vi passa la media mobile a 200 giorni, ha tenuto dando luogo ad un rimbalzo del cross. Anche qui la prima resistenza si colloca piuttosto lontano intorno a 153,60. E’ lecito attendersi per tutta la settimana il proseguimento della correlazione inversa tra Yen e borse (Yen in apprezzamento e borse in calo, e viceversa).

Materie Prime: ancora ribassi generalizzati tra i vari settori sulla scia dei cali dei mercati azionari. Il comparto più penalizzato è stato quello degli industriali sui timori che il rallentamento americano e cinese possa comportare una minore domanda in futuro di tali metalli. Negativo anche il greggio Wti che ha perso oltre il 2%, probabilmente anch’esso per timori di rallentamento dell’economia Usa. In calo anche metalli preziosi con alcuni operatori che giustificano la debolezza con liquidazioni di posizioni lunghe da parte di detentori di Etf, per compensare le perdite in arrivo dai mercati azionari.

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