Negli Usa l’attenzione sarà interamente focalizzata sui dati sul mercato del lavoro di agosto. I recenti dati provenienti dall’Ism non manifatturiero lasciano aperta la possibilità di un numero di posti di lavoro creati inferiore all’attuale consensus.
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Tassi di Interesse: in area Euro tassi di mercato in lieve rialzo sul breve, ed in lieve calo sul lungo, comportando un appiattimento dello spread 2-10 anni da 20 a 19pb. La Bce ha lasciato invariato il tasso di riferimento al 4%. Nella successiva conferenza stampa Trichet non ha confermato la forte vigilanza sui prezzi lasciando intendere la possibilità di rinvio del rialzo anche oltre ottobre, condizionandolo fortemente alla normalizzazione dei tassi sul mercato monetario. La permanenza dell’intenzione di un rialzo in futuro è stata confermata dalla riconferma del rischio inflazione. Dopo il discorso il tasso overnight è passato dal 4,30% di inizio seduta al 3,70% nel finale. Sul decennale la resistenza si colloca a 4,30% ed il supporto a 4,18-16%.
Negli Usa tassi di mercato in rialzo sulla positiva chiusura dei mercati azionari. Le tensioni sul monetario continuano però a permanere. Diversi membri votanti ieri della Fed hanno lasciato intendere che la crisi del settore immobiliare risulterebbe essere confinata a tale comparto, pur ammettendo però che il rischio di estensione al resto dell’economia è fortemente cresciuto e temibile in ragione della durata e dell’estensione della crisi immobiliare e di liquidità sui mercati. Complessivamente emerge l’impressione che, salvo eventi straordinari, l’intenzione della Fed sarebbe quella di effettuare un taglio di soli 25pb. il prossimo 18 settembre, lasciando aperta la possibilità di ulteriori tagli comunque limitati nell’entità e nel numero. Si tratta di un’ipotesi che riteniamo verosimile e verso cui si sono spostate anche le aspettative degli operatori.
Nel frattempo i dati macro hanno evidenziato un recupero dell’attività nel settore non manifatturiero a fronte però del sottoindice relativo alla componente occupazionale segnalante contrazione per la prima volta da diversi anni. Inoltre il tasso di insolvenza sui mutui è continuato a salire nel secondo trimestre. Infine si è ancora registrato un calo settimanale dell’ammontare delle asset backed commercial paper, segnale di ulteriori tensioni sul mercato monetario. Per oggi dati inferiori alle attese sul mercato del lavoro, potrebbero portare il decennale fino alla soglia di 4,40/4,44%.
Valute: Dollaro sostanzialmente stabile vs. Euro in attesa dei dati Usa di oggi. Laddove fossero confermate le indicazioni meno positive della componente occupazionale dell’indice Ism non manifatturiero, si potrebbe assistere ad un deprezzamento del biglietto verde fino alla soglia di 1,3710 con successiva resistenza ad 1,3780. Primo supporto a 1,3630. Ancora un’altra seduta con lo Yen poco volatile sui mercati valutari. Il calo della volatilità nell’ultima settimana potrebbe dipendere dal fatto che, secondo il Cftc, gli speculatori al 28 agosto avevano posizioni combinante nette lievemente rialziste, mentre alcune settimane fa erano enormemente esposti in posizioni corte. Di conseguenza dovevano ricoprirsi, cioè acquistare velocemente Yen, ad ogni minimo momento di turbolenza sui mercati. Verso Euro Il supporto più vicino si colloca a 156,55, mentre la resistenza a 158,70. Verso Dollaro il supporto più rilevante si colloca a 114, mentre la resistenza più vicina passa da 116,50.
Materie Prime: in rialzo il prezzo del greggio Wti dopo che il dipartimento dell’energia Usa ha segnalato l’ennesimo calo settimanale delle scorte di greggio e benzina. In rialzo i metalli industriali nonostante il rialzo della riserva obbligatoria in Cina avesse portato alcune tensioni sul mercato. Il dato positivo relativo all’Ism servizi Usa ha però riportato ottimismo. In rialzo i preziosi con l’oro salito sopra i 700$/oncia per la prima volta dal maggio 2006 grazie al deprezzamento del Dollaro. Tra gli agricoli, dopo numerose sessioni positive sono arrivate le prese di profitto sul grano (-3,1%).
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