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MACRO & MERCATI: PARLANO GLI INSIDER DELLA FED

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
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(WSI) – In area Euro sono attesi i dati finali di ottobre dei Pmi servizi che in base alla prima lettura dovrebbero registrare un lieve rialzo rispetto al dato precedente.

Tassi di Interesse: in area Euro tassi di mercato in calo, interessando soprattutto le scadenze a medio e lungo termine. Lo spread sul 2-10 anni è salito in prossimità dei 24 pb. Sui mercati continuano a pesare le turbolenze del mercato creditizio ed i timori di un eventuale impatto sull’economia. Oggi non sono attesi dati macro di rilievo, mentre gli operatori resteranno in attesa di nuovi sviluppi sul fronte finanziario. Sul decennale la resistenza si colloca a 4,25% ed il supporto resta a 4,15%. Negli Usa tassi di mercato in rialzo a fine giornata grazie al recupero dei mercati azionari sul finale di seduta che ha consentito di quasi pareggiare le perdite. Continuano ancora i timori di allargamento della crisi del credito: dopo l’annuncio ieri di Citigroup di svalutazioni di portafoglio fino a 11Mld$, è seguita l’indiscrezione (non confermata) fornita da CNBC di svalutazioni imminenti anche da parte di Morgan Stanley per 3Mld$. Pensi davvero che informazioni gratis possano bastare, in un mercato come questo? Hai mai provato ad abbonarti a INSIDER? Scopri i privilegi delle informazioni riservate, clicca sul
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I mercati pertanto continuano a convivere da un lato con i rischi di peggioramento della situazione finanziaria e dall’altro con notizie macro contrastanti, come segnalato ieri dall’indice Ism non manifatturiero di ottobre risultato in miglioramento. Tra gli operatori prevale la cautela come testimoniato dal calo delle borse emergenti che negli ultimi 3 giorni hanno perso circa il 4%. Kroszner, membro votante Fed, ha preannunciato che la situazione nel settore dei mutui subprime potrebbe ancora peggiorare nel breve termine. L’altro membro votante Mishkin ha precisato che la velocità dei tagli effettuati dalla Fed è stata dovuta alla necessità di evitare che manovre più graduali avessero comportato un ammontare maggiore di tagli, precisando altresì che laddove ve ne fosse bisogno la Fed sarebbe pronta a “ritirare” parte dei tagli effettuati. La settimana in corso continuerà probabilmente ad essere influenzata dalle notizie sul fronte del credito in attesa del discorso di Bernanke di giovedì davanti alla commissione congiunta del congresso. Nel frattempo il segmento decennale si conferma una buona approssimazione delle aspettative sulle manovre della Fed. Il livello del 4,25%-4,30% si rivela pertanto un ottimo supporto in vista soprattutto dell’asta di domani su tale comparto da 13Mld$.

Valute: l’Euro segna un nuovo massimo storico a 1,4532, sulla permanenza di aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed a dicembre per venire incontro all’allargamento della crisi del credito. Nel frattempo segnaliamo le parole di Greenspan secondo cui il processo di apprezzamento dell’Euro vs. Dollaro potrebbe essere quasi ultimato. L’aggiustamento del biglietto verde dovrebbe piuttosto proseguire verso le valute asiatiche. L’estensione della crisi del credito ha comportato il recente overshooting fino ai livelli massimi prima citati. Possibile l’estensione fino a 1,4570 in vista della Bce.

Nel frattempo emergono ulteriori segnali di possibile temporanea fase di recupero del Dollaro che potrebbe emergere nella seconda parte della settimana. Lo Yen, dopo un certo apprezzamento durante la sessione europea, nel corso della notte è tornato a deprezzarsi. A favorire tale movimento la notizia che il leading indicator di settembre ha raggiunto il valore di 0, livello più basso dal 1997, segnalando che la crescita nipponica potrebbe rallentare nei prossimi mesi. I cross verso Euro e Dollaro rimangono comunque piuttosto stabili in attesa dei dati macro in arrivo dalle due aree durante la settimana. Verso Dollaro il supporto si colloca a 113,26, la resistenza a 116.

Materie Prime: in calo il comparto energia. Il greggio Wti ha perso oltre il 2% dopo che la liberazione di 8 soldati turchi da parte del Pkk ha contribuito a ridurre le tensioni. Il gas naturale ha perso circa il 5% a causa di temperature oltre la media attese nelle prossime 2 settimane. Deboli i metalli industriali sulla scia di scorte in aumento. Il rame ha perso lo 0,4%, chiudendo in calo per la sesta sessione consecutiva. Si è trattato della serie di ribassi più lunga dall’agosto 2004. Tra i preziosi stabile in chiusura l’oro dopo aver segnato l’ennesimo record.

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