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MACRO & MERCATI: LA VOLATILITA’ NON DIMINUISCE

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
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di WSI.

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(WSI) –
In area Euro attesa la decisione sui tassi che probabilmente saranno lasciati invariati al 4%. Nella successiva conferenza stampa di Trichet sarà interessante valutare se l’eventuale rinvio del rialzo si riferisca al mese di ottobre o ai mesi successivi. Negli Usa atteso l’indice Ism non manifatturiero di agosto, la cui componente occupazionale fornirà le ultime indicazioni prima dei dati di domani. Inoltre saranno pubblicati i dati sulle insolvenze sui mutui relativi al secondo trimestre.

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Tassi di Interesse: in area Euro tassi di mercato in calo sulla scia dei forti ribassi dei listini azionari. Nel frattempo sono proseguite le turbolenze sul mercato monetario, con il tasso interbancario overnight salito temporaneamente oltre il 4,60%, per poi ritornare prossimo al 4,30% dopo l’annuncio della Bce nella quale si dichiarava pronta ad intervenire per calmierare il mercato, come poi confermato questa mattina. Lo spread 2-10 anni europeo ha chiuso la sessione a quota 20 pb, in ribasso di 1 pb. Sul decennale la resistenza si colloca a 4,30% ed il supporto a 4,18%. Negli Usa continuano le turbolenze sul mercato monetario che ieri hanno nuovamente costretto la Fed ad iniettare liquidità per 8,5Mld$. I timori di ripercussioni sulla crescita sono tornati alla ribalta ieri soprattutto dopo il dato sui contratti pendenti di compravendita di abitazioni che ha registrato a luglio il più forte calo mensile da quando viene redatta la serie. Dal Beige Book della Fed è emerso però che per ora il rallentamento del settore immobiliare rimane confinato, senza estendersi al resto dell’economia. La crescita inoltre è stata definita moderata. Queste indicazioni potrebbero supportare un taglio della Fed limitato a soli 25 pb il prossimo 18 settembre, lasciando poi alle operazioni di mercato aperto il compito di arginare i problemi di liquidità ed attendendo ulteriori evidenze per procedere ad ulteriori tagli che ci attendiamo comunque da qui a fine anno. L’Ocse ha rivisto le stime di crescita per il 2007 portandole dal 2,1% all’1,9%, dichiarando che tale revisione tiene in considerazione solo l’effetto rallentamento del settore immobiliare escludendo l’impatto potenziale delle recenti turbolenze. Verosimilmente occorreranno ancora diverse settimane prima di tornare ad una normalizzazione del mercato monetario. Nel frattempo tale mercato rimane sempre il “sorvegliato speciale”. Le tensioni hanno portato i tassi biennali al livello di quelli dell’area Euro, per la prima volta dal 2004. Per oggi il livello di supporto sul decennale si individua in prossimità di 4,40/4,44%, minimo del 2006. Prima resistenza a 4,55.

Valute: Dollaro in deprezzamento sulle indicazioni macro segnalanti la possibilità di un più marcato rallentamento dell’economia. Tale possibilità diventa sempre più verosimile esponendo il biglietto verde ad ulteriori perdite verso Euro nei prossimi mesi. Nel breve vi possono essere temporanee fasi di apprezzamento del Dollaro legate alla alterna percezione dello stato della crisi di liquidità in atto. Per oggi supporto a 1,3630 con possibilità di estensione dell’apprezzamento del Dollaro fino a 1,3595 laddove la Bce dovesse lasciare intravedere la possibilità di rinvio del rialzo anche oltre ottobre. Prima resistenza a 1,3710. La crescita del listino azionario giapponese ha fatto deprezzare lo Yen durante la notte, dopo il temporaneo apprezzamento dovuto alla debolezza dei listini azionari di ieri. Verso Dollaro il supporto si colloca a 114, mentre la resistenza più vicina passa da 116,50. Verso Euro, il cross è stato poco volatile. Il supporto più vicino si colloca a 156,55, la resistenza a 158,70.

Materie Prime: rialzo del greggio sulla speculazione che oggi il Dipartimento dell’Energia Usa segnalerà un ulteriore calo delle scorte. Forte ribasso per i metalli industriali guidati dal nichel (-4,9% ) sul taglio dei prezzi dell’acciaio inox da parte dei principali produttori. Male anche il rame (-2%). Tra gli agricoli non costituisce una novità l’ennesimo record messo a segno dal grano (+4,4%) grazie alla forte domanda globale. In calo i metalli preziosi.

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