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MACRO & MERCATI: IL CREDIT CRUNCH NON DA’ TREGUA

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

(WSI) –
In area in settimana è attesa la riunione della Bce che non dovrebbe apportare cambiamenti al livello dei tassi. Più importante sarà la conferenza stampa di Trichet, da cui potrebbero emergere importanti indicazioni per le future mosse di politica monetaria. In Usa il dato sull’Ism non manifatturiero di ottobre è atteso in lieve calo in base al consensus mediano di Bloomberg. In settimana inoltre sarà pubblicato il dato sul deficit commerciale di settembre che potrebbe registrare un miglioramento grazie al deprezzamento del Dollaro.

Tassi di Interesse: in area euro tassi di mercato in calo sulla scia del mercato azionario e dietro i rinnovati timori legati alla crisi del settore creditizio. Lo spread sul 2-10 anni è tornato sopra i 24 pb. L’indice Itraxx Crossover si è portato sopra i 350 pb e l’Embi+ spread sopra i 200 pb, evidenziando un aumento dell’avversione al rischio da parte degli investitori. In settimana l’attenzione sarà nuovamente focalizzata sugli sviluppi del mercato del credito ed azionario, nonché sulle indicazioni di Trichet successive alla riunione della Bce circa le future mosse di politica monetaria. Sul decennale il primo supporto passa per 4,15% ed il secondo per 4,07%.

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In Usa tassi di mercato in calo sulla scia dei rinnovati timori di ulteriore aggravamento della crisi del credito, in seguito principalmente al timore che Merrill Lynch e Citigroup possano essere costrette a svalutare ulteriormente il proprio portafoglio. L’intero settore bancario è stato colpito al punto da costringere Citigroup ad un Cda straordinario nel corso del week end in cui è stata ufficializzata la nomina del nuovo ad Robert Rubin (ex ministro del tesoro Usa) al posto del dimissionario Prince. In questo contesto sono passati in secondo piano i favorevoli dati sull’occupazione Usa che hanno superato nettamente le attese evidenziando la creazione di 166000 unità nel settore non agricolo. I timori sul credito hanno pertanto aumentato le aspettative degli operatori di un ulteriore taglio di 25pb nel meeting dell’11 dicembre. I citati timori sono stati talmente forti da più che bilanciare anche il potenziale rialzo dei tassi indotto dal marcato incremento delle aspettative di inflazione misurate dalle breakeven inflation che sul comparto decennale sono arrivate ai massimi dallo scorso luglio, complice il nuovo record del greggio. I timori sul credito potrebbero ancora interessare la settimana in corso. Per oggi il supporto importante sul decennale si colloca al 4,25%.

Valute: nuovo record dell’euro a 1,4525 verso Dollaro. Il nuovo direttore del Fmi, Strass-Kahn, ha dichiarato che considerato l’elevato deficit il Dollaro è ancora sopravvalutato e non sorprende il calo che sta registrando in questo periodo. A pesare sul biglietto verde soprattutto i timori di una crisi del credito più profonda rispetto a quella che era apparsa dopo la pubblicazione delle trimestrali delle principali banche Usa. Per oggi la resistenza si colloca a 1,4550/1,46. Primo supporto a 1,4437. Apprezzamento dello Yen nel corso della notte dopo che la notizia di addizionali svalutazioni di Citigroup ha favorito la chiusura di posizioni di carry trading, con l’apprezzamento più marcato verso Dollaro Australiano e Rand Sudafricano. Secondo il Cftc gli speculatori a fine ottobre avevano posizioni combinate nette lievemente ribassiste in Yen, a dimostrazione del fatto che l’incertezza e l’elevata volatilità penalizzano le operazioni sopra citate. Nel breve lo Yen dovrebbe continuare ad evidenziare una correlazione inversa con i mercati azionari, con possibilità di apprezzamento più marcato verso Dollaro piuttosto che verso Euro nel caso di ulteriori ribassi delle borse. Verso Euro la resistenza si colloca a 167,30, il supporto più vicino intorno a 165.

Materie Prime: forte crescita del prezzo del greggio Wti tornato a 95$/b dopo i positivi dati del mercato del lavoro Usa. In crescita i metalli industriali ad eccezione del rame (-0,9%) e nichel (-0,8%). In rialzo i preziosi con l’oro che ha chiuso sopra gli 800$/oncia per la prima volta dal 1980 grazie alla debolezza del Dollaro. Tra gli agricoli forte calo del caffè (-3%) sui minimi delle ultime 8 settimane sulla speculazione che le forti piogge in Brasile favoriranno il raccolto.

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