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MACRO & MERCATI: GROSSI MOVIMENTI SUI BOND

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –

Negli Usa molto atteso il dato sul costo del lavoro unitario del quarto trimestre che potrebbe confermare le indicazioni di moderazione salariale già arrivate nei giorni scorsi.

Tassi di Interesse: in area Euro ieri i tassi di mercato hanno interrotto la fase calante. Il rialzo è stato comunque moderato sul comparto a breve termine, mentre sul comparto a lunga i tassi di interesse sono rimasti praticamente invariati. In lieve restringimento la pendenza di curva nel segmento 2-10 anni che si è posizionata poco sopra ai 12 pb. Stabili le breakeven inflation. In attesa della riunione della Bce di domani, il tasso di interesse a 2 anni potrebbe oscillare in un trading range abbastanza ristretto (3,87%-3,93%). Gli operatori rimangono cauti circa le prossime mosse di politica monetaria. Malgrado le recenti indiscrezioni diffuse da Market News relative ad una possibile interruzione della fase di rialzo dei tassi una volta portato il refi rate al 3,75%, alcuni esponenti della Bce continuano a confermare la massima attenzione delle autorità nei confronti delle spinte inflattive. Sul comparto decennale il tasso si trova sul supporto del 4,02%. La foratura di tale livello potrebbe portare i tassi di interesse al 3,94%.

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Negli Usa tassi di mercato in calo fino al 4.75% sul decennale dopo il buon risultato dell’asta sul titolo triennale. Tra oggi e domani sono attese le emissioni più importanti, rispettivamente sul dieci e sul trenta anni. A favorire il calo dei tassi di mercato è stato anche il lieve ridimensionamento delle breakeven inflation. Il rialzo del prezzo del greggio negli ultimi due giorni non ha infatti impattato sulle aspettative di inflazione che al momento sembrano maggiormente influenzate dai dati segnalanti moderazione sul fronte salariale. In tale contesto il dato di oggi sul costo del lavoro unitario diventa pertanto rilevante per l’andamento dei tassi. Indicazioni favorevoli potrebbero spingere il decennale fino alla soglia del 4,72%-4,75%.

Valute: il Dollaro continua a stazionare all’interno del trading range iniziato da metà gennaio. Per oggi i livelli di resistenza rilevanti si collocano a 1,2970 e 1,3030. Torna a deprezzarsi lo Yen dopo che Paulson, segretario del Tesoro Usa, ieri ha dichiarato che lo Yen non è manipolato e le attuali quotazioni dipendono dal libero mercato. Inoltre sulla valuta asiatica hanno pesato anche le dichiarazioni di un esponente ufficiale del ministero delle finanze giapponese che, nel corso della nottata, ha dichiarato che al G7 le valute non saranno un argomento principale, sebbene non siano escluse eventuali discussioni. Intanto segnaliamo come gli operatori stiano pesantemente coprendosi con opzioni in vista del G7. Infatti i premi delle opzioni sullo Yen con scadenza ad 1 mese sono saliti ai massimi dall’aprile 2004. Verso Euro la resistenza più ravvicinata si colloca a 156,55, mentre il supporto da 155,27.

Materie Prime: restano pressoché stabili le quotazioni del greggio in attesa della pubblicazione delle scorte in calendario per oggi. Considerato il persistere delle basse temperature negli Usa non è escluso un ulteriore calo delle scorte di distillati. In rialzo gli industriali. Forte rialzo dello zinco (+3,86%) in seguito al marcato calo delle scorte, ai minimi degli ultimi quindici anni. Tra gli altri metalli salgono anche rame (+2,43%) e nichel (+0,57%).

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