*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
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(WSI) –
Negli Usa atteso l’indice di fiducia dei consumatori di ottobre, importante per verificare la percezione sullo stato di salute del mercato del lavoro in vista dei relativi dati del prossimo venerdì.
Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato hanno registrato un lieve rialzo che ha interessato la parte a breve della curva. La pendenza di curva sul tratto 2-10 anni è scesa sotto i 22 pb. Nella giornata odierna non sono attesi dati macro di rilievo. Nel corso della settimana saranno importanti i dati trimestrali delle principali banche europee tra cui Deutsche Bank domani e Credit Suisse il prossimo giovedì. Nel frattempo sono risultati deludenti i dati trimestrali di Ubs che ha segnalato la prima perdita (circa 700Mln$) in circa 5 anni. Sul decennale il supporto resta a 4,15% e la resistenza a 4,20%.
Negli Usa tassi di mercato sostanzialmente stabili sul segmento a lungo termine a fronte invece di un rialzo sul segmento a breve termine, in seguito alla percezione di maggiore incertezza sulla possibilità che la Fed domani proceda ad un taglio di 25 pb. In tal senso si è infatti espresso Greg Ip in un articolo del Wsj, segnalando come la Fed verosimilmente potrebbe discutere di mantenere tassi fermi o di tagliarli di 25pb. L’eventuale taglio sarebbe determinato dalla necessità di evitare che la disattesa delle aspettative di mercato possa comportare turbolenze di mercato in una fase in cui ancora sono presenti tensioni sul mercato monetario. Nel frattempo aumenta il numero di coloro che dichiara di attendersi tagli più corposi da parte della Fed: in tal senso si è espresso ad esempio il gestore obbligazionario di Pimco Bill Gross (attesa di tassi al 3,5%) o ancora Merrill Lynch che si è spinta ad ipotizzare tassi fino al 2% al termine della fase di rallentamento della crescita. Sta di fatto che la crisi immobiliare probabilmente accompagnerà ancora per diverso tempo l’economia Usa, come dichiarato ancora ieri dal ministro del tesoro Usa Paulson. Nel breve termine l’attenzione sarà focalizzata sui dati macro di oggi. Rimaniamo ancora dell’avviso di un possibile taglio dei tassi Fed di 25pb domani, nel qual caso si potrebbe assistere a vendite sui mercati obbligazionari (il classico “sell on news”) che potrebbero portare il decennale fino alla soglia del 4,45%.
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Valute: Dollaro in recupero verso Euro, dopo la percezione di minore certezza sulla possibilità che la Fed proceda ad un taglio tassi. Inoltre pesano i bilanci bancari delle banche europee in pubblicazione questa settimana, con i primi deludenti dati di Ubs. Ribadiamo la nostra ipotesi che la riunione della Fed di domani potrebbe essere colta dagli operatori come l’occasione per prendere profitto dal forte recupero dell’Euro vs. Dollaro. Nel frattempo il principale supporto per oggi si colloca a 1,4317. Yen in lieve deprezzamento dopo i deludenti dati sul mercato del lavoro che hanno evidenziato il ritorno del tasso di disoccupazione al 4% a settembre, livello massimo da marzo 2007. Il ministro del lavoro ha dovuto ammettere che la dinamica occupazionale ha registrato un rallentamento negli ultimi mesi. Di conseguenza l’atteso outlook semestrale della BoJ atteso in pubblicazione domani potrebbe comportare una revisione al ribasso delle stime di crescita. Nel breve si rafforza il supporto a 114 vs. Dollaro. Vs. Euro lo Yen potrebbe marginalmente beneficiare dell’eventuale ritracciamento dell’Euro vs. Dollaro.
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Materie Prime: in rialzo gli agricoli, che hanno beneficiato del taglio delle previsioni di produzione australiana e dalla debolezza del dollaro che dovrebbe aumentare la domanda per l’export Usa. Dopo il picco vicino ai 94$/b, il prezzo del greggio WTI è sceso sull’aspettativa di un rialzo delle scorte Usa in calendario domani. In calo i metalli industriali. Scendono anche i preziosi sulla preoccupazione che i prezzi elevati ridurranno la domanda di gioielli.
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