Società

MACRO & MERCATI: DECINE
DI PUNTI D’ATTRITO

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Capital Services ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
Oggi sono attesi i dati macro riguardanti il Cpi italiano e l’occupazione della zona Euro relativa al secondo trimestre.


Tassi di Interesse: in area Euro i tassi di mercato sono leggermente saliti su tutta la curva grazie al lieve rialzo dei listini azionari europei. Per quanto riguarda il mercato monetario, il tasso overnight è stato meno volatile rispetto alle giornate precedenti, mentre l’Euribor a 3 mesi continua a mantenersi su livelli elevati intorno al 4,71%. Per cercare di ridurre il costo su tale scadenza, ieri la Bce ha effettuato un’asta straordinaria, la seconda dopo il 9 agosto scorso, immettendo nel sistema tramite un’operazione di fine-tuning, 75Mld€. E’ importante tenere sotto controllo l’Euribor con questa scadenza, poiché vi sono agganciati diversi prodotti finanziari tra cui alcuni mutui a tasso variabile. L’instabilità di tale tasso potrebbe avere effetti negativi sulla domanda aggregata.

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Nel frattempo le ultime dichiarazioni di membri della Bce evidenziano da parte di alcuni preoccupazioni sulla crescita nel caso di crisi protratta (Constancio) con ripercussioni sulle esportazioni (Quaden), e da parte di altri ancora il richiamo ai rischi inflattivi (Liikanen). Sul decennale, il supporto si colloca a 4,06% mentre la resistenza a 4,16%.

Negli Usa tassi di mercato ancora in lieve rialzo in una giornata scarna di dati macro ma con l’attenzione sempre puntata sulle turbolenze sul mercato monetario con un ennesimo intervento della Fed che ha iniettato 13,5Mld$ su base overnight. Le difficoltà maggiore riguardano ancora il rifinanziamento delle commercial paper in scadenza come testimoniato ad esempio dal fatto che i tassi sulle scadenze più brevi di queste ultime rimangono ancora su livelli elevati (6,20% ad esempio nel caso delle Abcp a 15 giorni). Oggi sono attesi i dati settimanali sull’ammontare delle commercial paper ed un ennesimo calo confermerebbe le tensioni su tale mercato. Gli operatori continuano a stimare come più probabile l’ipotesi di taglio dei tassi di 50pb il prossimo 18 settembre. Nel frattempo cominciano ad arrivare i primi dati sulle performance degli hegde fund ad agosto: secondo Hedge Fund Research il calo mensile del settore sarebbe stato pari a 1,3%, la performance peggiore dal maggio 2006. Oggi non sono attesi dati di rilievo. Nel frattempo ribadiamo l’attesa di un graduale ritorno del tasso decennale verso la soglia del 4,5%.

Valute: ancora un ennesimo record dell’Euro verso Dollaro a quota 1,3914. Il differenziale dei tassi e di crescita giocano contro la valuta Usa. Nel breve il primo livello di resistenza si colloca in area 1,3915/1,3930. Laddove la Fed limitasse il taglio a soli 25 pb. potremmo assistere ad un temporaneo recupero del biglietto verde. Prima di allora, le vendite al dettaglio di domani, laddove inferiori alle attese, potrebbero portare il cross in prossimità di 1,40. Primo supporto a 1,3825. Yen poco mosso in una giornata di scarsa volatilità sui mercati azionari. Verso Euro il primo supporto passa intorno a 155, mentre livelli di resistenza a 159,05 e 160. Verso Dollaro livelli di resistenza si collocano a 114,80 e 115,60, mentre il supporto più vicino a 112,60.

Materie Prime: in rialzo il comparto energia. Il greggio Wti ha messo a segno un nuovo record storico a 80,18$/b dopo che le scorte settimanali Usa sono fortemente calate (-7Mln barili, ben oltre le attese). In forte rialzo il gas naturale (+8,5%) su ricoperture di posizioni corte. Negativi i metalli industriali ad eccezione del piombo (+2,2%). Tra gli agricoli forte rialzo del mais (+4,7%) sulla speculazione che gli allevatori ne utilizzeranno una proporzione maggiore per alimentare i propri allevamenti, a scapito del grano che è diventato piuttosto caro. Quest’ultimo ha perso oltre il 3,5% dopo che l’Usda ha pronosticato un calo della produzione inferiore alle attese. In calo i preziosi sulla speculazione che i rialzi delle ultime sedute siano stati eccessivi.

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