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MACRO & MERCATI: COSA ASPETTARSI QUESTA SETTIMANA

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*Questo documento e’ stato preparato da MPS Finance Banca Mobiliare S.p.A. ed e’ rivolto esclusivamente ad investitori istituzionali ovvero ad operatori qualificati, così come
definiti nell’art. 31 del Regolamento Consob n° 11522 del 1° luglio 1998 e successive modifiche ed integrazioni. Le analisi qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale
di WSI.

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(WSI) –
In settimana in area Euro sono attesi i dati sulla produzione industriale italiana, tedesca e francese del mese di marzo. L’evento più atteso è però la riunione della Bce nella quale non sono attesi movimenti sui tassi. Importante sarà invece il discorso di Trichet che dovrebbe fare riferimento alla “strong vigilance” che precede di solito il rialzo dei tassi nella riunione successiva. Il capo della Bce dovrebbe continuare a ribadire l’attenzione dell’istituto sulla dinamica inflattiva e l’ampia liquidità presente sul mercato.

Negli Usa in settimana l’attenzione sarà focalizzata soprattutto sui dati sui prezzi alla produzione e sulle vendite al dettaglio, entrambi riferiti al mese di aprile. La riunione della Fed non dovrebbe apportare novità di rilievo confermando sia il livello dei tassi attuale (5,25%) sia il focus sull’inflazione.

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Tassi di Interesse: in area Euro la settimana si è conclusa con tassi in calo sulla scia dei dati statunitensi peggiori delle attese. Il ribasso ha interessato soprattutto la parte medio/lunga della curva e lo spread sul tratto 2-10 si è posizionato intorno ai 3 pb. Oggi sul dieci anni il supporto si colloca a 4,15% e la resistenza al 4,23%. Negli Usa tassi di mercato in calo dopo i dati sul mercato del lavoro di aprile che hanno evidenziato i primi potenziali sintomi dell’estensione della fase di rallentamento dell’economia anche alla spesa per consumi. Occorreranno altre verifiche nei prossimi mesi.

Nel frattempo il principale impatto è stato sulle aspettative di inflazione misurate in via di approssimazione dalle breakeven inflation (in calo di circa 3pb) in seguito al sensibile ridimensionamento della variazione annuale dei salari medi orari. La continuazione del rialzo dei mercati azionari spinti ancora dagli enormi flussi ricollegati agli annunci di fusioni ed acquisizioni, tende a mantenere sotto tono i mercati obbligazionari che nelle ultime giornate stanno registrano una fase di assestamento che potrebbe ancora continuare nella settimana in corso. Sul comparto decennale i tassi in settimana sono attesi stazionare nel range 4,60-4,70%.

Valute: Dollaro sostanzialmente stabile verso Euro. Le prese di profitto in prossimità dei record storici hanno temporaneamente frenato il forte deprezzamento del biglietto verde. In settimana sarà importante il dato sulla bilancia commerciale di marzo, utile anche per meglio definire le attese sulla seconda lettura del Pil del primo trimestre. Per oggi ribadiamo il supporto a quota 1,35-1,3540 e la resistenza a 1,3620. Con il ritorno degli operatori giapponesi dopo le festività nazionali si è assistito ad un lieve apprezzamento nel corso della notte per lo Yen vs Dollaro dopo il deprezzamento della precedente settimana. Per la sessione odierna la resistenza si colloca intorno 120,50, mentre i livelli di supporto a 118,20 e 119,30. Yen stabile verso Euro con il cross poco al di sotto del massimo storico 163,60. Dalle minute della riunione della BoJ di marzo è emerso come i tassi dovrebbero rimanere bassi ancora per molto in Giappone.

Materie Prime: male gli energetici guidati dal pesante ribasso del greggio Wti su segnali di scorte adeguate a soddisfare la domanda delle raffinerie Usa. Chiusura di settimana brillante per i metalli industriali guidati dal rialzo del nichel (+3,6%) a causa di timori legati alle esportazioni australiane. Bene anche il rame (+1,6%) che continua ad avvicinarsi ai massimi del 2006. Tra gli agricoli in recupero il mais (+0,4%) a causa del protrarsi delle piogge negli Usa che potrebbero ridurre la semina. Positivi i preziosi grazie alla debolezza del Dollaro.

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