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…MA WACHOVIA PROSEGUE CON WELLS FARGO

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Wachovia insiste e intende andare avanti con l’accordo con Wells Fargo: in risposta al congelamento dell’intesa deciso da un giudice newyorkese, la quarta banca americana ha chiesto a un giudice federale di consentire all’accordo di andare avanti. Al giudice John Koetl, Wachovia ha chiesto di dichiarare che l’intesa con Wells Fargo “é valida e non proibita da alcuna lettera di accordo fra Wachovia e Citigroup”.

In un comunicato, la portavoce di Wachovia, Christy Phillips-Brown, ha ribadito che l’intesa con Wells Fargo “é valida, nel miglior interesse degli azionisti, dei dipendenti e dei contribuenti americani”. Se la battaglia fra Wachovia, Wells Fargo e Citigroup dovesse consumarsi a colpi di ricorsi legali è probabile che non sia una vicenda destinata a chiudersi in tempi rapidi. E un ritardo rischia di complicare il futuro di Wachovia stessa, già costretta a svalutazioni per miliardi di dollari: se le cose precipitassero, le autorità americane potrebbero intervenire in modo deciso organizzando un salvataggio sulle orme di quello che ha segnato il passaggio di Washington Mutual e JPMorgan.

“Mi auguro che non sia una lunga battaglia perché metterebbe in pericolo l’esistente attività di Wachovia”, spiega al New York Times Ben Halliburton, chief investment officer di Tradition Capital Management. “Ogni eventuale ritardo o incertezza su chi avrà il controllo di Wachovia – aggiunge – causerebbe problemi di operatività per la banca”. “L’accordo raggiunto rappresenta un transazione che dà significativo valore agli azionisti Wachovia, in controsto con la porposta di Citigroup – sottolinea Wells Fargo in una nota.

Inoltre consente a Wachovia di rimanere intattata, e rappresenta sia per gli azionisti che per i dipendenti la migliore strada, visto che non prevde neanche il supporto finanziario del governo”