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MA IL TORO
LA FA DA PADRONE?

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*Financial Trend Analysis e’ una societa’ che opera nel settore dell’Analisi Tecnica. Le analisi di borsa qui pubblicate non implicano responsabilita’ alcuna per Wall Street Italia, che notoriamente non svolge alcuna attivita’ di trading e pubblica tali indicazioni a puro scopo informativo. Si prega di leggere, a questo proposito, il disclaimer ufficiale di WSI.

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(WSI) – Un curioso aspetto che emerge analizzando l’andamento dei listini negli ultimi anni è che dal marzo del 2003, mese in cui sono stati toccati i minimi degli ultimi 5 anni, il detto noto a molti operatori “Sell in May and go away” è stato prontamente smentito, aspetto questo che oggi assume particolare rilievo: dall’osservazione del grafico degli ultimi mesi del Mibtel (vedi a fondo pagina) notiamo infatti come il listino milanese stia seguendo un comportamento del tutto analogo a quello dello scorso anno.

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Anche nel 2004 infatti avevamo assistito ad un rapido arretramento tra la seconda metà di aprile, dove erano stati segnati i record fino ad allora annuali, e metà maggio, il successivo recupero aveva poi riportato le quotazioni sui citati record di aprile prima che si assistesse ad una pausa di consolidamento ed al successivo allungo culminato poi sui massimi di inizio 2005.

Le analogie con l’anno in corso sono davvero impressionanti: massimi ad aprile (area 25100) leggermente superiori a quelli di marzo (come nel 2004), veloce ribasso e successivo recupero, tuttora in corso, che sta riportando le quotazioni a ridosso dei citati 25000/100 punti. Lecito attendersi, dunque, che nel mese appena iniziato il mercato provi a mettere sotto pressione dette resistenze, che in prima battuta potrebbero anche opporsi all’ascesa ma che appaiono gioco forza destinate a cedere con il tempo alla nuova ondata di acquisti.

Una circostanza che, tecnicamente, nella seconda parte dell’anno dovrebbe agevolare l’avvicinamento all’ultimo dei ritracciamenti di Fibonacci dai record assoluti del 2000, obiettivo posto nei dintorni dei 27500 punti, convincendo così anche i più scettici che detta ascesa abbia tutte le carte in regola per trasformarsi in qualcosa di più di un semplice movimento correttivo; uno scenario che per essere messo in discussione necessiterebbe quanto meno del cedimento dei supporti di area 23900.

D’altronde il rialzo del listino domestico non fa storia a se ma segue più o meno di pari passo l’andamento di altri mercati identificati come benchmark a livello mondiale, come ad esempio il Dax che in settimana è stato sostenuto dai buoni dati sull’economia tedesca che ne hanno corroborato il già positivo andamento dell’ultimo mese e mezzo e che sembra ormai tornato a marciare con brillantezza dopo un periodo di appannamento. Il superamento dei massimi di marzo dovrebbe garantire all’indice nuovi margini di apprezzamento stimabili nel secondo semestre dell’anno in un 10-12% almeno, tali dunque da proiettare i prezzi a ridosso dei 5000 punti.

Ed un ruolo importante in questo scenario dove il “Toro” sembra farla da padrone lo giocheranno sicuramente anche i listini di oltre oceano con il Nasdaq che sta dimostrando come la discesa dai record di inizio anno possa essere lasciata velocemente alle spalle e lo S&P500, ovvero l’indice più rappresentativo di Wall Street, che ha saputo reagire con grande determinazione allo scivolone che ad aprile aveva riportato i prezzi sui livelli di inizio novembre.

Se ci soffermiamo in particolare sull’andamento di questo indice, notiamo come il recente superamento dei massimi di inizio aprile ponga abbastanza al riparo dal rischio che il rialzo dell’ultimo mese rappresenti soltanto la parte intermedia di una correzione più complessa di tutta l’ascesa dai minimi del marzo 2003, movimento potenzialmente in grado di proseguire fino sui 1090/1100 punti. Vero è comunque che dobbiamo attendere l’abbattimento dei record annuali a 1230 per sancire la definitiva ripresa in direzione dei target di area 1300, una prospettiva che ad oggi si presenta con elevate possibilità di successo ed alla quale il mercato per primo sembra credere ciecamente.

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