Società

M5S studia rimpasto: Di Battista alla Farnesina, Savona al Tesoro

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Via Giovanni Tria. Riordino interno fra Paolo Savona, che prenderebbe le redini di Via XX Settembre, e Enzo Moavero Milanesi, dirottato agli Affari europei. E poi la discesa in campo della penta-star Alessandro Di Battista, sulle cui spalle ricadrebbe la responsabilità del ministero degli Esteri.

È questo lo scenario di rimpasto di governo ipotizzato dal Fatto Quotidiano, in un articolo firmato da Luca De Carolis, prontamente smentito dal vicepremier Luigi Di Maio. “Non c’è nessuna ipotesi di cambio di questa squadra, squadra che vince non si cambia”, ha detto il leader pentastellato ai microfoni di Radio Radicale.

Eppure l’articolo del Fatto sostiene che il piano, targato proprio M5s, circoli ormai da diversi giorni. In particolare, scrive il quotidiano diretto da Marco Travaglio, si sarebbe allargata l’insofferenza nei confronti del ministro Tria, che “nelle riunioni – sibilano dal Movimento – parla poco e niente, si fa guidare su tutto dai tecnici del suo Mef”. La fonte avrebbe poi aggiunto: “E in questi giorni ci ha piazzato brutte sorprese nel Def, sempre sotto il loro influsso”.

I tecnici del ministero delle Finanze, peraltro, erano già stati bersaglio delle note vocali inviate da Rocco Casalino ai giornalisti, nelle quali prospettava una epurazione di massa nei confronti dei funzionari indisponibili a collaborare per il programma di governo.

L’idea di portare Savona al ministero dell’Economia sembra un “sogno proibito” anche agli stessi ideatori del progetto, a quanto riporta il Fatto, ma l’arrivo di Di Battista al governo avrebbe una concreta ragion d’essere e maggiore fattibilità. Per il Capo dello Stato, infatti, sarebbe difficile respingere una figura di tale consenso popolare, e, per la stessa ragione, l’elettorato vi individuerebbe un nuovo tribuno in grado di oscurare show senza sosta del ministro dell’Interno, Matteo Salvini.