Roma – Crisi globale? Un dato di fatto inconfutabile. Ma con la forchetta tra ricchi e poveri che si sta allargando sempre più, c’è un mercato impermeabile a ogni scossone che agita la classe media. E’ il mercato del lusso che, stando ai dati raccolti dalla società di ricerca Boston Consulting Group e riportati dal Financial Times, raggiungerà quest’anno il valore di 1.500 miliardi di dollari. Praticamente, il valore circa del Pil di Spagna o Australia.
I Paperon de’ Paperoni del mondo, soprattutto di Cina e Brasile, alla continua ricerca di beni che siano riconosciuti come status symbol, non si pongono insomma alcun problema e continuano a spendere. Allo stesso tempo, però, la moda cambia: se prima puntavano soprattutto sull’acquisto di beni tangibili, ora i ricchi preferiscono fare soprattutto esperienze di lusso, come andare nelle spa, o all’avventura con i safari.
Le stime sono per una crescita del mercato del lusso +7% nel 2012, una decelerazione in realtà rispetto al +12% degli ultimi due anni, ma un risultato sempre di gran rilievo se si considera il periodo di crisi che l’intera congiuntura globale sta attraversando.
“Le diseguaglianze tra i redditi stanno crescendo, e questo è un fattore negativo. Ma il risultato è che ogni anno cresce il numero dei milionari”, ha commentato Jean-Marc Bellaiche, senior partner presso la società di consulenza di Boston e co-autore del recente rapporto.
