(9Colonne) – Roma, 15 giu – Moda e lusso attraversano un buon momento economico in tutto il mondo. Lo confermano i dati di Fashion&Luxury Insight, il rapporto semestrale di Sda Bocconi, Altagamma ed Ernst&Young sullo stato di salute delle grandi società quotate del settore, presentato oggi a New York. Il rapporto analizza i bilanci di 39 società quotate in tutto il mondo, con vendite superiori ai 150 milioni di euro ciascuna e un fatturato complessivo di 150 miliardi l’anno. I dati rivelano una crescita media rispetto al 2005 che si aggira intorno al 15% per tutti i parametri principali: vendite (+14%), margine operativo lordo (ebitda, +13%), risultato operativo (ebit, +15%). Una lieve flessione degli investimenti (6% del fatturato, -1% rispetto al 2005) suggerisce un rallentamento nel processo di consolidamento del settore tramite acquisizioni, spintosi, d’altra parte molto in avanti, come dimostra la forte incidenza degli intangibili, che costituiscono il 21% del capitale. Il rapporto tra debito e capitale proprio scende di 5 punti, a 0,56, e rimane buona, all’11% del venduto, la generazione di cassa. Il settore si conferma ad alta intensità di capitale, con il capitale fisso a pesare, in media, per il 46% di quello totale. Otto delle dieci migliori imprese per redditività degli investimenti e per risultato operativo appartengono a questi due settori, così come sette delle dieci imprese con maggiore capacità d’investimento e sei di quelle con maggiore generazione di cassa. Non a caso, negli ultimi anni si è assistito a un forte interesse dei grandi gruppi per gli accessori, a discapito dell’abbigliamento, che consente margini e performance inferiori. Risulta molto forte la presenza delle imprese americane (Coach, American Eagle Outfitters, Abercrombie&Fitch) al top di tutte le classifiche. Sono imprese con una forte dipendenza dal mercato statunitense, verticalmente integrate fino a comprendere il retail e, perciò, reattive alle esigenze di mercato. Le società italiane, con una crescita delle vendite del 17% e del margine operativo lordo del 31%, mostrano la traiettoria migliore. La redditività degli investimenti (11%) cresce del 2%, ma rimane sotto la media. Con 76 giorni e pur con un miglioramento di 11, rimangono ampiamente in fondo alla classifica nel tempo necessario a farsi pagare dai clienti; gli inseguitori più vicini, i francesi, hanno bisogno di 43 giorni e i migliori della categoria, gli americani, solo 23.