(Teleborsa) – Si conclude in deciso ribasso la prima sessione di luglio e del terzo trimestre dell’anno per le principali borse del Vecchio Continente. Già in partenza il clima non prometteva nulla di buono: l’Europa ha infatti trovato al risveglio due report sull’attività manifatturiera cinese che segnalavano un rallentamento superiore alle attese. Non è stata esaltante nemmeno la lettura dei vari PMI della Zona Euro diffusi in mattinata, che hanno delineato un quadro un po’ contrastato. A peggiorare definitivamente le cose ci hanno pensato poi alcuni dati macro statunitensi decisamente peggiori delle attese, in particolare le richieste di sussidi alla disoccupazione che insieme agli occupati ADP di ieri non anticipano nulla di buono circa le attesissime statistiche ufficiali sulll’occupazione in USA in arrivo domani. Brutta sorpresa anche la discesa oltre le attese dell’ISM e il crollo delle vendite di case pendenti, che hanno definitivamente spedito nel rosso intenso l’azionario di Wall Street. Buone notizie invece circa lo stato di salute della finanza del Vecchio Continente dopo lo svolgimento dell’odierna asta della BCE. La scadenza dei prestiti ad un anno da 442 miliardi di euro è passata senza troppi intoppi, stando alle due aste svoltesi ieri ed oggi, che hanno totalizzato richieste per complessivi 243 miliardi di euro, inferiori al previsto. La conclusione è dunque che la liquidità del sistema bancario europeo resta abbondante. Di questa notizia ha beneficiato soprattutto l’euro, che è risalito repentinamente dopo un inizio di giornata cauto per poi decollare letteralmente in concomitanza con lo scivolone di Wall Street. Il cross euro/dollaro viaggia ora a 1,2479 dollari, livelli che non toccava da molto tempo. La crisi europea non è comunque un problema archiviato. Oggi Moody’s ha messo sotto osservazione il rating di “tripla A” della Spagna, per un possibile downgrade, a causa del deterioramento delle condizioni economiche e dell’aumento dei costi di finanziamento. Nel corso del pomeriggio Moody’s ha poi tagliato il rating di cinque regioni spagnole. Maglia nera della giornata va a Parigi che lascia sul parterre il 2,99% a 3.339 dollari, seguita a ruota da Amsterdam -2,82% a 307 punti, Zurigo -2,39% a 5.981, Londra -2,26% a 4.805, Bruxelles -2,11% a 2.336 e Francoforte -1,81% a 5.858. Perdite meno consistenti per Madrid che arretra dello 0,92% a quota 9.178.