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Londra -Terrorismo:un’azienda su tre teme attacchi

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Oltre un terzo delle imprese internazionali teme di poter subire un attacco terroristico. Lo ha riferito ieri una ricerca della compagnia assicurativa londinese, Lloyd’s. Circa il 36 per cento delle aziende intervistate ha pronosticato che le loro attività potrebbero diventare un obiettivo dei terroristi nei prossimi cinque anni, mentre quasi la metà ritiene altamente probabile che le loro reti di It (information technology) possano essere attaccate. Circa due terzi delle aziende sentite per elaborare la ricerca hanno ammesso di non essere sufficientemente a conoscenza del loro grado di esposizione a episodi di terrorismo e violenza politica. Circa una su quattro invece ha detto di non avere un piano di continuità produttiva per far fronte a eventuali danni alle attività nel caso di un attacco, mentre soltanto il 20 per cento delle aziende che un piano ce l’ha, ha detto che copre anche attacchi di tipo chimico, nucleare o radiologico, nonostante la polizia britannica e quella francese abbiano sventato negli ultimi cinque anni attacchi con gas nocivi. Con il ricordo ancora vivo degli attentati dell’11 settembre del 2001 negli Usa, del marzo 2004 a Madrid e dell’estate 2005 a Londra, circa un terzo degli intervistati in Europa e oltre la metà nel Nord America considera gli estremisti islamici legati a organizzazioni come al Qaeda e altri gruppi della Jihad, come le minacce più significative. Circa la metà dei 154 responsabili intervistati in tutto il mondo ritiene che gli Usa saranno protagonisti di un incremento delle attività terroristiche nei prossimi cinque anni, mentre il 39 per cento pensa che ciò accadrà anche in Europa Occidentale. “La ricerca dimostra che i gruppi stanno dedicando sempre più tempo a discutere su temi come il terrorismo e sui rischi della violenza politica”, ha detto ai giornalisti Peter Levene, presidente di Lloyd’s. “Tuttavia sembra che ci sia un gap consistente tra la crescente consapevolezza del rischio e le misure concrete prese da molte aziende”, ha detto Levene. Intanto Ryanair Holdings ed EasyJet, le due principali compagnie aeree a basso costo in Europa, vogliono abbassare le tariffe nei prossimi mesi, in vista della flessione della domanda di voli a sconto. Ryanair ieri ha annunciato che offrirà 10 milioni di posti a partire da 10 sterline (circa 15 euro). EasyJet ha detto che le tariffe medie scenderanno verso la metà dell’anno. La domanda di viaggi a basso costo può diminuire in Gran Bretagna, perché il rialzo dei tassi di interesse e delle tasse sui viaggi aerei scoraggia i passeggeri, hanno spiegato ieri l’amministratore della compagnia irlandese Ryanair, Michael O’Leary, e l’amministratore delegato della britannica EasyJet, Andy Harrison, in due separati incontri con i giornalisti.