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LONDRA: FLOP ASTA DEL TESORO, NON COLLOCATI TUTTI I TITOLI DI STATO

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Per la prima volta in sette anni il Tesoro britannico stamani non è riuscito a collocare tutti i titoli di Stato offerti in asta: i timori per i conti pubblici e per la ripresa dell’inflazione hanno tenuto alla larga gli investitori, che hanno presentato domande per 1,62 miliardi di sterline di titoli a 40 anni su 1,75 miliardi offerti.

Il mercato dei titoli pubblici britannici soffre anche delle parole di Mervyn King, governatore della Banca d’Inghilterra, che ha detto che i conti pubblici non offrono spazio per un nuovo pacchetto anticrisi. Steven Major, responsabile della ricerca sul reddito fisso di Hsbc, afferma che “i mercati sono sempre più preoccupati del debito acceso dal governo britannico, mentre i numeri negativi sull’inflazione alimentano i timori per l’economia”.

A febbraio l’inflazione in Gran Bretagna è accelerata a sorpresa al 3,2% dal 3,0% di gennaio, contro le attese di un calo al 2,6%. Il Fondo monetario internazionale prevede che il deficit nel bilancio britannico salga all’11% del prodotto nazionale nel 2010, mentre il Tesoro stima che le emissioni di debito pubblico tocchino il nuovo record di 147,9 miliardi di sterline nell’esercizio 2009-2010. Dalla creazione dell’Ufficio del Tesoro per la gestione del debito, nel 1998, è la prima volta che un’asta di gilt, i titoli pubblici britannici, non viene coperta.

I prezzi dei gilt sul mercato secondario sono scesi dopo l’asta: il future a giugno ha perso 1,9 punti, mentre il rendimento del titolo a 40 anni è salito di otto punti base, a 4,54%. Gli analisti spiegano che la domanda scarsa è legata anche al fatto che i titoli a 40 anni non rientrano nel programma di riacquisto varato dalla Banca d’Inghilterra: che punta a comprare fino a 75 miliardi di sterline di gilt con maturità dai cinque ai 25 anni.