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(WSI) – Una certa dose di pazzia non guasta, per avere successo in Borsa. Un´équipe di psicologi statunitensi ha messo a confronto un gruppo di 15 “psicopatici funzionali” e trenta individui con coefficiente di intelligenza nella media. Coinvolti nella simulazione di un gioco finanziario, gli psicopatici hanno sonoramente battuto i normali, moltiplicando il capitale di partenza. La ricerca scientifica è stata pubblicata sul Journal of Psychological Science, rivista della Società psicologica statunitense.
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«In molti casi – sostiene Antoine Bechara che insegna neurologia all´università dello Iowa ed è tra i firmatari dell´articolo – un buon investitore di Borsa presenta alcuni caratteri dello “psicopatico funzionale”».
La vittoria schiacciante degli psicopatici – persone affette da turbe dell´emotività causate dalla lesione di un´area del cervello – si spiega con la loro maggiore propensione al rischio. Di fronte a un azzardo che comportava la possibilità di perdere poco ma guadagnare molto, spesso la ragione suggeriva ai normali di trattenersi. I volontari “emotivamente turbati” si abbandonavano invece liberamente all´alea. Vincendo il più delle volte.
Gli individui turbati, alla fine di un ciclo di venti investimenti, avevano incrementato il capitale del 25 per cento contro il 20 per cento dei razionali prudenti. Il loro segreto era non scoraggiarsi anche di fronte a una serie di risultati negativi. «La nostra ricerca – concludono gli psicologi – spiega come mai siano molte di più le persone che investono in obbligazioni rispetto alle azioni di Borsa, nonostante queste ultime siano notoriamente più redditizie».
Il comportamento prudente di chi teme di perdere anche solo una piccola parte del proprio capitale è ben noto agli psicologi, che l´hanno battezzato “avversione miope alla perdita”. Ne sono immuni, sembra, le persone con una lesione cerebrale capace di far prevalere la parte emotiva su quella razionale. «Le emozioni – spiega Baba Shiv della Stanford Graduate School of Business, uno degli autori dell´articolo – giocano un ruolo fondamentale nell´accelerare il processo decisionale. Certo, in alcune circostanze è meglio inibire la risposta emotiva, e affidarsi alla ragione».
Gli psicologi statunitensi hanno studiato per ora il comportamento degli investitori di Borsa. «Ma siamo convinti – sostiene Baba Shiv – che le stesse conclusioni possano essere tratte per gli avvocati di successo e i manager». Fra gli autori della ricerca figura anche Antonio Damasio, uno dei principali neurologi contemporanei che insegna all´università dello Iowa e sottolinea da sempre quanto sia importante ascoltare le proprie emozioni per prendere le decisioni migliori.
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