Tripoli – Da domenica o lunedì la Nato assumerà la guida delle operazioni militari contro il regime del rais. ‘Almeno ottomila persone sono morte dall’inizio della rivolta’, dice il portavoce del Consiglio transitorio libico, organo politico degli insorti, che si dicono certi di riuscire a cacciare entro stasera i lealisti da Ajdabiya, 200 km a ovest di Bengasi. Gli Usa e i paesi alleati che pattugliano la no-fly zone hanno lanciato 16 missili Tomahawk con 153 sortite aeree nelle ultime 24 ore.
15.45 – Gli Emirati Arabi Uniti hanno accettato di inviare 12 aerei da guerrra alla coalizione internazionale per contribuire all’operazione nei cieli della Libia, volta ad assicurarsi che venga rispettata la risoluzione dell’Onu della “no-fly zone”. Lo ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy.
15.30 – Secondo quanto riportato dall’emittente Al Jazeera il colonnello Gheddafi starebbe valutando un modo per andarsene garantendo pero’ l’incolumita’ sua e della sua famiglia: ‘Il raìs tratta il cessate il fuoco con uscita sicura’.
14.48 – La Francia e la Gran Bretagna stanno preparando ‘una soluzione politica e diplomatica’ per la Libia. Lo ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy. Per il ministro degli Esteri tedesco Westerwelle, in Libia ‘cio’ di cui abbiamo bisogno e’ un processo politico’. Dello stesso avviso l’Unione africana (Ua). ‘L’azione dell’Ua e’ diretta a sostenere un processo politico che faciliti il dialogo’. Lo ha affermato il presidente delle commissione dell’Ua Jen Ping.
TRIPOLI, PRONTA AD ATTUARE ROAD MAP DELL’UA – Tripoli si è detta “pronta ad attuare la road map” proposta dall’Unione africana per mettere fine alle ostilità in Libia. Lo ha affermato il rappresentante del regime di Muammar Gheddafi ad una riunione dell’organizzazione africana ad Addis Abeba.
[ARTICLEIMAGE]FARNESINA, FRANCIA-GB? ANCHE ITALIA HA PROPOSTE – ”Anche l’Italia ha le sue idee e le sue proposte, e le fara’ valere nelle sedi opportune e nei prossimi appuntamenti discutendole con i nostri partner”. Lo riferiscono all’ANSA autorevoli fonti della Farnesina commentando l’annuncio del presidente francese Nicolas Sarkozy di un’iniziativa ”politica e diplomatica” franco-britannica sulla crisi libica. ”Qualsiasi soluzione politica ad ogni modo – osservano le stesse fonti – dovra’ necessariamente passare per il consenso dei Paesi Ue, della coalizione e dunque anche dell’Italia”.
SARKOZY,CON GB PREPARIAMO SOLUZIONE DIPLOMATICA – La Francia e la Gran Bretagna stanno preparando “una soluzione politica e diplomatica” per la Libia. Lo ha annunciato il presidente francese Nicolas Sarkozy al termine del vertice Ue.
AL JAZIRA; 007 USA, RAIS TRATTA PER ‘USCITA SICURA’ – Un funzionario dell’intelligence statunitense ha riferito all’emittente televisiva in lingua araba Al Jazira di una “iniziativa” di Muhammar Gheddafi: il rais sarebbe propenso ad accettare un “cessate il fuoco” in cambio di una propria “uscita sicura” dal conflitto libico.
IN MISSIONE NATO ANCHE CONTRIBUTI PAESI REGIONE – La missione della Nato in Libia potrà contare anche sul contributo dei paesi della regione, con i quali il segretario della Nato Anders Fogh Rasmussen ha in corso “contatti positivi”. Lo ha indicato la portavoce Oana Lungescu a Bruxelles. Il Qatar e gli Emirati arabi erano gia’ impegnati nella missione della coalizione dei volenterosi che dall’inizio della prossima settimana passera’ le consegne di comando sotto la guida dell’Alleanza atlantica. Gli Emirati arabi contribuiscono anche alla missione Nato in Afghanistan. ”Il segretario generale ha avuto ed ha in corso contatti con i paesi della regione che hanno accolto positivamente l’impegno della Nato”, ha detto la portavoce Lungescu. ”Molti di questi paesi sono partner di lunga durata dell’Alleanza e con loro c’e’ un’esperienza di partnership”.
STATO MAGGIORE FRANCIA, OPERAZIONE DURERA’ ‘SETTIMANE’ – Il capo di stato maggiore francese, Edouard Guillaud, ha affermato oggi in un’intervista a radio France Info, che “pensa” le operazioni alleate in Libia si prolungheranno per “settimane” e “spera” che non dureranno “mesi”.
VERTICE UE, PRONTI A SANZIONI SU IDROCARBURI – L’Unione Europea è pronta a formulare e adottare nuove sanzioni contro la Libia, in particolare introducendo misure destinate ad assicurare che gli introiti provenienti da petrolio e gas non finiscano nelle tasche del regime di Gheddafi: i paesi Ue presenteranno proposte in questo senso al Consiglio di Sicurezza dell’Onu. E’ quanto si legge nella bozza delle conclusioni del vertice europeo in corso a Bruxelles.
FRANCIA, DISTRUTTA NELLA NOTTE POSTAZIONE ARTIGLIERIA – ”Un aereo francese ha distrutto una batteria di artiglieria stanotte, con una bomba teleguidata”. Lo ha dichiarato, parlando alla radio France Info, l’ammiraglio Edouard Guillaud, capo di Stato maggiore dell’esercito transalpino. L’installazione, ha precisato, si trovava nei pressi della citta’ di Ajdabiya, 160 km a sud di Bengasi, ”tuttora nelle mani del Comitato libico di transizione”, ma assediata dalle forze di Gheddafi. L’ammiraglio ha poi dichiarato che lo spazio aereo libico e’ ”sotto controllo”. ”Lo abbiamo provato ieri”, ha sottolineato, in riferimento all’aereo di Gheddafi distrutto da caccia francesi dopo un volo sulla zona proibita. ”La coalizione preferisce non colpire piuttosto che correre il rischio di ferire o uccidere civili innocenti” ha sottolineato in conclusione, ma ”nessuno puo’ fare promesse assolute” sull’assenza di vittime collaterali, perche’ ”la guerra e’ sempre uno stato instabile del mondo, e uno stato drammatico, per i militari in primo luogo.
LONDRA, DA CACCIA GB MISSILI SU BLINDATI AD AJDABIYA – Nella notte tra ieri e oggi Tornado britannici hanno lanciato missili su blindati libici che “minacciavano” civili nella città di Ajdabiya, nell’est del Paese. “Alcuni aerei da combattimento ‘Tornado’, in missione di ricognizione sulla Libia, hanno partecipato la notte scorsa ad un attacco missilistico coordinato contro unità dell’esercito libico del clolonnello Gheddafi, in appoggio alla risoluzione 1973 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu” adottata il 17 marzo scorso. Lo rende noto un comunicato del ministero. “Aerei Tornado hanno lanciato un certo numero di missili Brimstone su veicoli blindati libici che minacciavano la popolazione civile ad Ajdabiya”, continua la nota, senza precisare tuttavia se gli obiettivi siano stati colpiti.
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12.10 – Tra 8.000 e 10.000 persone sono morte in Libia dall’inizio della rivolta contro il leader libico Muammar Gheddafi. E’ questo il bilancio fornito oggi dai ribelli di Bengasi. Un portavoce, citato da Expansion, ha spiegato che il bilancio non dovrebbe discostarsi troppo da questa cifra. (TMNews)
11.52 Per quanto ufficialmente tutti escludano operazioni di terra in Libia, 350 militari delle forze speciali britanniche sono già operativi nel paese. Secondo quanto scrive il Mail oltre ai 250 uomini già presenti da diverso tempo in Libia questa settimana hanno passato la frontiera un centinaio di uomini del Gruppo di supporto forze speciale (Sfsg). Un alto ufficiale britannico ha spiegato: “il nostro scopo è mantenere un basso profilo e fornire quelle informazioni che possano facilitare la situazione e aiutare le altre agenzie (l’aviazione, ndr) a individuare e distruggere gli obbiettivi”. (TMnews)
Tripoli – Fonti dell’Alleanza hanno confermato che il comando delle operazioni militari in Libia passerà sotto la bandiera Nato nei prossimi giorni, sicuramente entro lunedì o martedì. Intanto la cancelliera tedesca Angela Merkel ha chiesto un «embargo petrolifero completo» contro la Libia, oltre ad «ampie restrizioni al commercio» del Paese. «Spero che alla fine troveremo una posizione comune su questo punto», ha detto la Merkel durante un intervento al Bundestag riferendosi al consiglio europeo di Bruxelles.
Quello del comando marittimo alleato nel Mediterraneo della missione Unified Protector sarà «un embargo severo fino all’abbordaggio forzato delle navi sospette, condizione che spero non si attui», ha spiegato a Napoli l’ammiraglio di divisione Rinaldo Veri, comandante delle forze navali Nato nel Mediterraneo, il quale confida di avere «un numero di mezzi sufficiente».
Le nazioni che hanno fornito i propri mezzi, oltre all’Italia, sono Usa, Gran Bretagna, Spagna, Grecia, Turchia e Canada. L’ammiraglio Veri ha sotto il suo controllo navi, sottomarini e velivoli destinati al pattugliamento. L’alto ufficiale ha spiegato che l’embargo è iniziato mercoledì alle 18 e finora non è stato violato.
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19.25 – A Misurata si contano 109 morti e 1.300 feriti in 7 giorni. Il porto e’ passato agli insorti, bloccati migliaia di lavoratori stranieri. Unicef: ‘Serve corridoio umanitario’. Tv di Stato: ‘Raid aerei su Tripoli’. Onu: ‘Attesi altri 250mila migranti’.
16.45 – Gli abitanti della citta’ costiera di Misurata hanno detto che le forze di Gheddafi hanno preso il porto della citta’, e migliaia di lavoratori stranieri sono bloccati nello scalo, mentre tank lealisti sono ancora all’interno della citta’. L’unicef lancia l’appello per un corridoio umanitario per sostenere la popolazione.
Sul fronte politico, la risoluzione della maggioranza incassa il si’ della Camera con uno scarto di sette voti. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, spiega che oltre ai 4 Tornado Ecr e ai 4 caccia F-16, gia’ messi a disposizione dall’Italia ‘potranno essere disponibili nei prossimi giorni per le operazioni a guida Nato’, un gruppo navale e altri velivoli.
Nel frattempo in Siria dopo gli scontri tra le forze dell’ordine e i manifestanti alla moschea della citta’ meridionale di Daara, il presidente siriano ha annunciato a breve che verranno prese decisioni ‘importantissime’. L’intento di Bashar al Assad e’ quello di ‘soddisfare le richieste del popolo’. Lo ha detto un consigliere del rais siriano, citato dalla tv panaraba al Arabiya.
L’emittente panaraba aveva in precedenza annunciato che Assad si era riunito stamani con i vertici del partito Baath per discutere come ‘evitare che la Siria sia presa di mira’. Entro l’estate sono previste le elezioni municipali e entro la fine dell’anno le consultazioni legislative.
14.45 – Un caccia francese ha appena abbattutto un aereo da guerra delle forze lealiste, dopo che secondo gli alleati il colonnello Gheddafi avrebbe violato la “no-fly zone” sancita dall’Onu. A riportarlo e’ l’emittente ABC News.
L’aereo, un Soko G-2 Galeb, stava sorvolando Misurata, circa 210 chilometri a est di Tripoli, quando e’ stato abbattuto dai caccia dell’aereonautica francese. A quanto risulta, da quando la coalizione ha iniziato a bombardare obiettivi strategici della Difesa, questa e’ la prima volta che viene mandato un jet da guerra libico nei cieli.
Sempre oggi i funzionari dell’esercito francese hanno detto durante una conferenza stampa a Parigi che i jet da caccia hanno attaccato una base militare che si trova a 150 miglia dalle coste del Mediterraneo. Il ministro degli Esteri Alain Juppe si e’ vantato del successo ottenuto dai raid aerei condotti finora.
AEREO LIBICO ABBATTUTO DA JET FRANCIA – Un jet francese ha abbattuto un aereo militare libico che aveva violato la no-fly zone. Lo ha riferito la tv ABC sul suo sito. Citando fonti militari, la Abc ha riferito che l’aereo libico abbattuto da caccia dell’aeronautica francese era un Soko G2A-E Galeb, un vecchio jet di attacco a terra di produzione jugoslava. L’aereo e’ stato abbattuto nella zona di Misurata. Si e’ trattato del primo tentativo di Gheddafi di forzare la no fly zone imposta dagli alleati. Il comandante dell’Africa Command americano, generale Carter Ham, in un’intervista concessa all’emittente americana ha detto che le forze di Gheddafi, vestite con abiti civili, stanno avanzando nella zona di nordovest di Misurata. Il generale Ham ha precisato che le forze della coalizione hanno ancora numerosi obiettivi da colpire. Ufficiali del Pentagono hanno confermato alla Abc che le missioni aeree sulla Libia sono state finora 175, e che il numero di quelle americane ”non e’ in aumento”.
MISURATA, ESERCITO PRENDE IL PORTO – Gli abitanti della citta’ costiera libica di Misurata hanno detto alla Reuters che le forze di Gheddafi hanno preso il porto. Migliaia di lavoratori stranieri – secondo testimoni – sono bloccati nello scalo. I raid aerei occidentali hanno colpito ieri sera i carri armati del governo libico alla periferia di Misurata (città in mano agli insorti), ma i carri all’interno della città rimangono lì e non sono stati colpiti. Le forze pro-Gheddafi hanno preso ieri il controllo del porto di Misurata, bloccando migliaia di lavoratori immigrati dall’Egitto e dall’Africa sub-sahariana che cercavano di fuggire dal mare. Un jet francese ha abbattuto un aereo militare libico che aveva violato la no-fly zone. Lo ha riferito la tv ABC sul suo sito.
RAID AEREI COALIZIONE SU SABHA – La coalizione internazionale ha condotto intensi raid aerei ieri sera e stamani sulla città di Sabha, 750 km a sud di Tripoli, feudo della tribù cui appartiene Gheddafi. Lo ha reso noto un abitante della città. Nuovi raid aerei hanno colpito il sobborgo di Tripoli di Tajura. Secondo la fonte, “c’è stato un attacco nello stesso posto che era stato attaccato stanotte”.
APPELLO UNICEF, SERVE CORRIDOIO UMANITARIO – La popolazione in Libia”sta ancora soffrendo. Sappiamo che il cessate il fuoco nonostante la risoluzione dell’Onu” non e’ rispettato: ”chiediamo che si apra un corridoio umanitario per sostenere la popolazione”. E’ l’appello che lancia la rappresentante dell’Unicef in Tunisia, Maria Luisa Fornara, che si trova in un campo profughi (il Choucha Refugee Camp) al confine con la Libia.”In questo momento non si puo’ portare aiuto alla popolazione, ci sono ancora combattimenti e siamo preoccupati – aggiunge per telefono con l’ANSA – noi insieme alle altre agenzie umanitarie ci stiamo preparando per l’eventualita’ che si possa aprire il corridoio umanitario soprattutto sia dalla parte dell’Egitto sia della frontiera con la Tunisia. Ci auguriamo che cio’ si realizzi”.
JUPPE’, CONTINUEREMO I RAID AEREI – La coalizione internazionale, comandata da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna, ”continuera’ i raid aerei” su bersagli militari in Libia. Lo ha detto il capo della diplomazia francese Alain Juppe’.”Colpiremo i mezzi militari e nient’altro”, ha detto il ministro degli Esteri a radio RTL. ”I raid continueranno il tempo necessario”, ha aggiunto sottolineando che l’inizio delle operazioni lo scorso sabato e’ ”stato un successo”. L’obiettivo e’ di proteggere la popolazione civile”, ha ricordato Juppe’. Interrogato sui tiri della coalizione che avrebbero colpito i civili, Juppe’, citando i militari, ha risposto: ”e’ esattamente il contrario”.
FRANCIA: COLPITA BASE DI GHEDDAFI -Caccia dell’aviazione francese hanno colpito la notte scorsa una ”base” militare del regime libico di Muammar Gheddafi: lo ha detto lo Stato maggiore di Parigi. In particolare, l’aviazione francese ha condotto nella notte tra ieri e oggi un attacco contro una ”base aerea” della Libia ”250 chilometri a sud delle coste”, ha annunciato lo Stato maggiore dell’esercito francese nel corso di una conferenza stampa a Parigi. Il raid e’ stato condotto con missili Scalp lanciati da pattuglie aeree composte da Rafale e Mirage 2000-D, ha precisato il colonnello Thierry Burkhard, portavoce dello Stato maggiore, senza precisare l’esatta localizzazione della base. L’ufficiale ha semplicemente aggiunto che l’attacco ha colpito un obiettivo ad ovest della zona nella quale i caccia francesi hanno concentrato l’essenziale dei loro sforzi dall’inizio delle operazioni, sabato scorso, in particolare, i dintorni di Bengasi. Burkhard non ha voluto fornire ulteriori dettagli sui danni causati dall’attacco
COMANDO BRITANNICO: PASSAGGIO OPERAZIONI A NATO APPENA POSSIBILE – Il passaggio del controllo sulle operazioni in Libia deve passare alla Nato appena possibile. Lo ha detto il ministro degli esteri britannico William Hague in una comunicazione alla camera dei Comuni.
NAPOLITANO: SIAMO PIENAMENTE NELLA CARTA DELL’ONU – ”Stiamo pienamente dentro la Carta delle Nazioni Unite”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, commenta, lasciando il sacrario delle Fosse Ardeatine, la situazione che vede l’Italia coinvolta nelle operazioni militari in Libia. Gheddafi ordini il cessate il fuoco e poi si aprira’ una fase di mediazione. E’ il messaggio del premier Silvio Berlusconi, in un colloquio con il Corriere della Sera, nel quale il presidente del Consiglio afferma: ”siamo tutti tesi a chiedere a Gheddafi un vero cessate il fuoco, la fine delle ostilita’ da parte del Colonnello e’ la condizione sine qua non per ogni mediazione. Dopo si potra’ aprire la fase della diplomazia”.
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11.57 La risoluzione 1973 dell’Onu, che autorizza l’uso della forza in Libia è “estremamente flessibile” e permette “un intervento di terra”: è quanto ha detto oggi il ministro francese della Difesa, Gerard Longuet. (TMNews)
11.30 Continuano i raid delle forze di coalizione nel sesto giorno dall’inizio detgli attacchi. Secondo Cnn, un funzionario degli Stati Uniti i ribelli che combattono contro il regime di Gheddafi si trovano in una posizione migliore. Intanto le forze del rais hanno attaccato l’ospedale p0rincipale della città di Misurata, dove al momento si trovavano 400 persone. Rimangono tanti interrogativi su come il presidente degli Stati Uniti Barack Obama gestirà la situazione. Ci sono infatti tanti interrogativi sia su chi deve prendere il comando della missione sia sul modo in cui l’exit strategy dovrà essere.
Tripoli – Le forze aeree di Gheddafi non esistono piu’. A dare l’annuncio e’ stato il comandante dell’aviazione britannica, Greg Bagwell. Intanto le navi da guerra della Nato hanno gia’ iniziato da questa mattina a pattugliare la costa della Libia, mentre rimane ancora da chiarire l’accordo di massima stretto dal presidente francese Nicolas Sarkozy e il suo omologo statunitense Barack Obama. Ad ogni modo la Nato, secondo quanto riferito a Reuters da un diplomatico dell’organizzazione, non e’ ancora riuscita a trovare un accordo per le operazioni di comando della missione.
“L’aviazione di Gheddafi non esiste piu’. Le forze alleate ora possono operare sui cieli della Libia in quasi totale sicurezza”, ha dichiarato Bagwell. Il comandante ha ribadito che il compito della missione militare e’ quella di proteggere i civili dagli attacchi dell’esercito del governo. Alcuni testimoni hanno raccontato che le forze alleate hanno lanciato nuove bombe su Misurata questa mattina. I militari di Gheddafi si sono in parte ritirati ma gli abitanti dicono che molti cecchini sono ancora in citta’ e sparano sulle persone. Due persone sarebbero morte negli attacchi di oggi.
Nel frattempo Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno raggiunto un accordo di massima sul comando della coalizione. La Nato dovrebbe assumere il controllo delle operazioni in Libia appoggiandosi alla sua base militare europea, ma prima il piano deve essere approvato. La proposta e’ statoa sottoposta oggi al Consiglio del Nord Atlantico, l’organismo con l’effettivo potere politico all’interno della Nato, e per passare aveva bisogno del si di tutti i suoi 28 membri. Cosa che non e’ avvenuta.
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(TMNews) – I raid aerei contro le forze di Gheddafi salgono di intensità. Oggi l’aviazione alleata è entrata in azione a Misurata e Ajdabiya e sembrerebbe che la coalizione si prepari a colpire la 32esima Brigata libica, comandata da Khamis Gheddafi, il figlio più piccolo del leader libico Muammar Gheddafi.
Sul fronte diplomatico si continuano a discutere i dettagli del passaggio di testimone alla Nato e la Francia ribadisce che l’alleanza non avrà comunque il comando politico mentre la Nato ha assunto la decisione di dare il comando militare della missione navale che dovrà fare rispettare l’embargo a un ammiraglio italiano, Rinaldo Veri, che guida la componente marittima del comando congiunto Nato di Napoli.
Sul terreno l’aviazione alleata sta attaccando le forze di Gheddafi a Misurata, Ajdabiya e Zenten e si fa più concreta la possibilità di un attacco contro le truppe guidate dal figlio di Gheddafi Khamis. La sua 32esima Brigata è “una delle principali forze del colonnello Gheddafi”, che “stiamo monitorando da vicino”, ha detto al Telegraph l’Ammiraglio Samuel Locklear dalla nave Usa Mount Whitney, presente nel Mediterraneo, da dove la coalizione coordina i raid aerei in Libia e l’imposizione della zona di interdizione di volo.
Gli aerei della coalizione colpiranno l’unità di Khamis, che conta circa 10.000 uomini, “nelle prossime ore e giorni”, ha aggiunto. Sul fronte diplomatico, si continua a cercare un accordo. Il ministro degli Esteri francese Alain Jupp, oltre a dirsi convinto che le operazioni militari saranno brevi ha ribadito che la Nato non avrà “il comando politico” della missione lanciata dalla coalizione internazionale in Libia, ma interverrà come “strumento di pianificazione e guida operativa” per garantire il rispetto della no-fly zone. Ieri sera Parigi e Washington avevano annunciato di aver raggiunto un accordo sul comando della missione, presentandolo però in modo diverso.
Per la Casa bianca, Stati Uniti, Francia e Regno Unito avevano raggiunto un’intesa per affidare alla Nato un “ruolo chiave” nell’operazione. Espressione non ripresa invece dall’Eliseo, che aveva invece riferito di un colloquio telefonico tra Barack Obama e Nicolas Sarkozy, in cui i due leader “hanno raggiunto un accordo sulle modalità di utilizzo delle strutture di comando della Nato a sostegno della coalizione”. Oggi si è riunito il Consiglio Nord Atlantico per precisare meglio l’accordo di massima raggiunto da Obama e Sarkozy. Intanto, la Nato ha fatto sapere di avviare oggi il pattugliamento navale per garantire il rispetto dell’embargo sulle armi imposto dalla comunità internazionale alla Libia.
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11.43. Il governo tedesco ha deciso di ritirare tutte le sue forze militari nel Mediterraneo, che finora facevano parte del quadro delle operazioni messe in atto dalla coalizione anti-Gheddafi. Un portavoce del ministero della Difesa ha confermato che due fregate e due motovedette della Marina tedesca, con un totale di 550 uomini a bordo, sono state di nuovo poste sotto il comando tedesco. Sono anche stati ritirati i sessanta-settanta soldati tedeschi che finora avevano preso parte alle missioni di ricognizione degli aerei Awacs sui cieli del Mediterraneo. (Agi)
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Il colonnello Muammar Gheddafi continua a spronare la folla e ieri, per la prima volta in una settimana, ha rassicurato i suoi sostenitori, affermando che alla fine il suo regime vincerà contro la coalizione internazionale che sta attaccando le sue forze militari. Ma secondo il segretario di Stato Usa Hillary Clinton, Gheddafi starebbe segretamente considerando l’ipotesi dell’esilio. Intanto, Adml Samuel Lockler, responsabile Usa per il rispetto della no fly zone, ha dichiarato secondo il Telegraph che gli attaccji che Gheddafi ja lanciato contro la città di Misurata hanno provocato diversi morti, tra cui quattro bambimi.
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(TMNews)Il Consiglio Nord Atlantico cercherà oggi di precisare meglio l’accordo di massima raggiunto dal Presidente Usa Barack Obama sul comando dell’operazione militare lanciata in Libia, al termine dei colloqui telefonici avuti ieri con il Presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier britannico David Cameron.
L’intesa politica di principio prevede che la Nato assuma il comando militare dell’operazione volta a garantire il rispetto della no-fly zone, coordinando quotidianamente le operazioni dalla quartier generale alleato di Mons, in Belgio, sotto la guida dell’Ammiraglio James Stavridis, il comandante Usa dell’Alleanza in Europa; la guida politica dovrebbe invece essere affidata a una sorta di ‘cabina di regia’ formata dai membri della coalizione, non solo Paesi Nato, sul modello della Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) attiva in Afghanistan.
Una struttura che consenta così ai Paesi arabi di partecipare al processo decisionale dell’operazione. Il dossier è oggi sul tavolo del Consiglio Nord Atlantico, formato dai 28 Rappresentanti permanenti dell’Alleanza a Bruxelles, che è riunito da stamattina con l’obiettivo di approvare l’intesa e definirne meglio i dettagli. Fonti diplomatiche hanno riferito al quotidiano britannico Guardian che l’accordo di principio sul comando dell’operazione è stato possibile dopo che Francia e Turchia hanno fatto cadere le loro obiezioni iniziali al coinvolgimento della Nato.
Le operazioni aeree americane sulla Libia sono state “ridotte in modo significativo”. Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama
La Francia ha chiesto l’istituzione di un organismo al di fuori dell’Alleanza Atlantica per guidare la missione anti-Gheddafi. Si tratterebbe di un nuovo comitato politico al di fuori della NATO responsabile per la guida delle operazioni militari in Libia che dovrebbe far rispettare la “no-fly zone” decisa dall’Onu. Una conferma del caos in cui si trovano le forze occidentali di fronte alla crisi libica, con una proposta diversa e un litigio praticamente ogni giorno.
L’annuncio e’ arrivato dopo che la Turchia, paese membro NATO, si e’ chiamata fuori, in totale disaccordo sul fatto che l’alleanza militare Nato si assuma le responsabilita’ per l’applicazione della “no-fly zone”, nel caso la missiune vada – come pare ovvio sta andando – al di fuori della cornice stabilita dalla risoluzione Onu. Il premier turco Erdogan e’ stato molto chiaro a questo proposito: Ankara “non puntera’ mai un fucile contro il popolo libico”, ha detto.
Sempre più lontani dalle posizioni “interventiste” della Francia e sempre più convinti della necessità di perseguire la via diplomatica. Silvio Berlusconi oggi con alcuni ministri ha messo a punto la strategia del governo, sottolineando l’importanza di aprire una fase nuova, che si basi sulla mediazione e non sull’attività bellica. Basta tentennamenti e fughe in avanti.
Il Cavaliere non vuole assolutamente che si parli di guerra in corso: la sola parola spaventa i cittadini, è la sua preoccupazione. E allora ci si augura che si arrivi al più presto ad un cessate il fuoco per poi aprire un dialogo con Tripoli. Nessuna iniziativa unilaterale, anzi il presidente del Consiglio tra due giorni a Bruxelles spiegherà che è necessario il coinvolgimento di tutti gli organismi internazionali, compresa la Lega Araba e l’Unione africana. La linea resta sempre la stessa, spiegano fonti parlamentari del Pdl: chiedere che il comando passi sotto la Nato, che l’intervento sia portato avanti nel rigoroso rispetto della risoluzione Onu.
Oggi, fanno notare le stesse fonti, è stato lo stesso Obama a rimarcare “il ruolo chiave” che dovrà assumere la Nato e anche la Turchia – sulla scia della Russia – ha sottolineato le esigenze espresse dall’Italia. Per il presidente del Consiglio è fondamentale ribadire che il nostro Paese è sceso al fianco della coalizione dei volenterosi per aiutare il popolo libico e non per cacciare Gheddafi. L’Italia, dunque, mira a ritagliarsi un ruolo importante proprio sul piano diplomatico. Ma per farlo – è il convincimento del Cavaliere – occorre avere una larga convergenza in Parlamento. Per questo motivo la maggioranza si aspetta che il Pd si unisca a Pdl e Lega affinché la risoluzione che sarà presentata in Aula possa essere il “biglietto” da visita in sede Unione europea. E’ necessario – ha ripetuto il premier nei suoi incontri – parlare con una voce unica e avere una posizione unitaria. Restano sul campo i timori per l’incertezza della situazione e soprattutto per i problemi di cui l’Italia dovra’ farsi carico. A partire dalla questione dell’immigrazione che il premier porra’ a Bruxelles. A riferire al Senato sarà domani il ministro degli Esteri Franco Frattini. La maggioranza presenterà una mozione unitaria avendo – spiegano le stesse fonti – recepito i punti della Lega.
Da giorni Silvio Berlusconi esprime il suo disagio per le operazioni belliche lanciate a seguito della risoluzione dell’Onu sulla Libia. Risultato: non è detto che le bombe riescano a rimuovere Muammar Gheddafi. E in caso di stallo la comunità internazionale sarà costretta a sedersi al tavolo con il Colonnello. Un rischio che per Berlusconi è concreto, anzi elevato. Ecco perchè si deve iniziare a pensare subito al dopo. E proprio di questo, scommettono dal suo entourage, il presidente del Consiglio intende parlare al Consiglio europeo di Bruxelles. Certo, l’Italia si muoverà lungo diverse direttrici. Come promesso alla Lega, spingerà affinché il peso della grave situazione migratoria e umanitaria sia ripartito sulle spalle di tutti i partner europei e non unicamente sulla Penisola. In secondo luogo, tenterà di isolare la Francia, premendo affinchè il comando sia trasferito il più presto possibile sotto la Nato. La notizia che Parigi si è detta d’accordo su un ruolo “chiave” dell’Alleanza è stata accolta come una vittoria a palazzo Chigi.
Berlusconi pensa di porre il comando sotto l’ombrello Nato sia l’unico modo per imbrigliare lo scalpitante Nicolas Sarkozy. Nell’Alleanza, infatti, vige la regola del “consenso”: ogni decisione, anche quelle militari, devono essere condivise da tutti. E, come insegna il Kosovo, ogni paese ha diritto di veto anche sulla lista dei target bellici. Ma è soprattutto l’asso della diplomazia che Berlusconi intende calare sul tavolo di Bruxelles. L’intenzione è quella di insistere sulla necessità che si inizi a ragionare su un percorso diplomatico, da studiare subito, per non essere impreparati quando le operazioni militari cesseranno. E in questo contesto, a giudizio di Berlusconi, non si può escludere che fra gli interlocutori vi possa essere, oltre ai ribelli, anche Gheddafi.
Ecco perché nella mediazione, a detta del premier, non possono certamente essere esclusi la Lega Araba e l’Unione africana (rimasta fuori, invece, dal vertice parigino). Insomma, Berlusconi vuole che insieme alle armi si dia una possibilità anche alla diplomazia. Una posizione simile a quella della Lega che, come ha spiegato il capogruppo Reguzzoni, spinge per una mediazione. E c’è chi non esclude che anche nella risoluzione parlamentare vi possa essere un passaggio proprio sulla necessità di imboccare quanto prima la via diplomatica. Un modo non solo per ottenere il sostegno del Carroccio, ma anche delle opposizioni.
Insomma, Berlusconi appare sempre più in una posizione di cautela. Non può rinnegare l’impegno italiano, anche per non porsi in linea di collisione con il Quirinale, ma non nasconde di sentirsi più in sintonia con Umberto Bossi che con alcuni ministri. E l’interpretazione data dall’entourage di Berlusconi a quel suo dirsi “addolorato” per Gheddafi aiuta a capire il perché: dopo il passato coloniale abbiamo faticato per arrivare ad un trattato di amicizia; e se ora bombardassimo sarebbe come ‘voltare le spallè a quel popolo. Non è detto però che i caccia italiani si astengano del tutto.
In ambienti della Difesa infatti, si fa notare come i Tornado italiani tecnicamente non siano più sotto controllo italiano, essendo a “disposizione” della coalizione. Inoltre, se non possono sganciare i propri missili, le loro missioni sono perfettamente inutili. Infine, i caccia italiani sono gli unici, insieme a quelli americani e tedeschi (che però non partecipano), ad essere dotati di un sistema in grado di tracciare i radar e colpirli con precisione chirurgica. Spiegazioni che avrebbero (ma il condizionale è d’obbligo) portato il premier ad una posizione meno rigida al riguardo. (Fonte Agi, Ansa)
La Francia è “favorevole” a un comando integrato della Nato “in sostegno alle forze della coalizione” presenti in Libia: lo ha detto all’ANSA il portavoce del ministero degli Esteri Bernard Valero. Alla domanda su quale fosse il significato del comunicato appena diffuso dall’Eliseo, secondo cui il presidente Sarkozy e il presidente Obama sono d’accordo sulle “modalità di utilizzo delle strutture di comando della Nato in sostegno della coalizione”, Valero ha risposto che ciò significa che “siamo d’accordo” per un “comando della Nato in sostegno alle forze della coalizione presenti in Libia”. Del resto, ha aggiunto, “é quello che abbiamo sempre detto, siamo nella coerenza”. Valero ha quindi sottolineato che a questo si aggiungerà il meccanismo di “pilotaggio politico” dei ministri degli Esteri della coalizione annunciato oggi dal capo della diplomazia francese, Alain Juppé.
GHEDDAFI A SOSTENITORI, ALLA FINE VINCEREMO – “Alla fine vinceremo noi”. Lo ha detto il leader libico Muammar Gheddafi rivolgendosi alla folla a Tripoli ripreso in diretta dalla tv. La CNN ha diffuso stralci del discorso pronunciato oggi dal colonnello a Tripoli, in cui ha ripetuto: “Sono qui, sono qui”. Il leader libico si è quindi impegnato a continuare a combattere.
GERMANIA SI RITIRA DA AZIONI NATO MEDITERRANEO – La Germania si ritira dalle operazioni Nato nel Mediterraneo. Lo scrive il settimanale tedesco Spiegel, nella sua versione on line. Un portavoce del ministro della Difesa ha infatti annunciato che le due fregate e le navi, con 550 soldati, verranno riportate al comando tedesco. I circa 60-70 soldati tedeschi, che finora si trovavano in una missione di sorveglianza della Nato nel Mediterraneo, verranno ritirati. La Germania si era astenuta, nella sede del Consiglio della Sicurezza dell’Onu, di fronte alla risoluzione sulla No fly zone.
USA,CI ASPETTIAMO MAGGIORE PARTECIPAZIONE ARABA – Gli Stati Uniti vedono possibile una “maggiore partecipazione araba” nei prossimi giorni per quanto riguarda le operazioni in Libia. Lo hanno detto fonti ufficiali Usa, che hanno chiesto di restare anonime.
Il presidente americano e il premier turco hanno concordato che i ‘contributi nazionali’ per l’attuazione della risoluzione Onu ‘sono resi possibili dalle capacità di controllo e dal comando unico e multinazionale della Nato’. Francia: no polemiche artificiali, possibile ‘pilotaggio politico’ operazioni. Il presidente della Repubblica: l’azione militare è prevista dalla carta Onu. Gheddafi bombarda Misurata: almeno 40 morti, quattro sono bambini. Il rimorchiatore italiano nel porto di Tripoli, stanno tutti bene. Precipitato caccia Usa, ribelli salvano pilota. Domani dibattito in Senato.
OBAMA, CON FRANCIA E GB PER RUOLO CHIAVE NATO – La Nato dovrebbe avere un ruolo chiave nell’attuare la no-fly zone sulla Libia. Lo ha detto la Casa Bianca dopo che il presidente Usa Obama si é consultato con Francia e Gran Bretagna. Obama, che ha chiamato al telefono il presidente francese Nicolas Sarkozy e il premier britannico David Cameron, auspica che il comando della seconda fase dell’operazione in Libia sia internazionale. Secondo la Casa Bianca, la Nato dovrà essere “parte di una struttura di comando internazionale una volta che gli Usa lasceranno” la guida, perché ci saranno paesi extra Nato, secondo quanto ha indicato il vice consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Ben Rhodes, ai giornalisti in viaggio con Obama sull’AirForceOne. Il presidente Usa aveva in precedenza parlato con il premier turco Redep Tayyip Erdogan e l’emiro del Qatar, oltreché con i responsabili della sicurezza nazionale della Casa Bianca e dell’Amministrazione Usa. Rhodes ha spiegato che “continuiamo a credere che la Nato avrà un ruolo significativo da svolgere in termini di capacità unica dal punto di visto del comando e del controllo”. Con Sarkozy e Cameron, sempre secondo i giornalisti che hanno viaggiato con Obama, il presidente Usa “ha passato in rassegna i principali progressi fatti nell’arginare l’avanzata delle forze di (Muammar) Gheddafi su Bengasi, oltre a stabilire una no-fly zone”.
RASMUSSEN, COMANDO NATO PER EMBARGO NAVALE ARMI – Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha confermato che la Nato ha ”deciso di lanciare un’operazione per imporre l’embargo sulle armi contro la Libia”. Il comando delle navi e degli aerei dell’Alleanza atlantica nel Mediterraneo centrale e’ affidato all’ammiraglio Stavridis. Rasmussen ha riferito che la Nato ha anche ”completato i piani per imporre una no-fly zone per portare il nostro contributo, se necessario al vasto sforzo internazionale per proteggere il popolo libico dalla violenza del regime di Gheddafi”.
L’esercito di Gheddafi intanto ha attaccato le città ribelli di Zenten e di Misurata, e in quest’ultima i suoi cannoni hanno provocato una strage, lasciando a terra almeno 40 morti fra cui quattro bambini. E dopo la terza notte consecutiva di raid aerei della coalizione, stamani si è appreso che un cacciabombardiere americano F-15E Eagle è precipitato per un’avaria e che le due persone di equipaggio sono state portate in salvo, ha fatto sapere il comando militare delle operazioni. Uno dei piloti, secondo il Daily Telegraph, sarebbe stato salvato dai ribelli libici (guarda video Cnn qui sotto).
Stamani, intanto, il rimorchiatore italiano Asso 22, che sabato era stato sequestrato da uomini armati, è di nuovo ormeggiato nel porto di Tripoli e i membri dell’equipaggio, assicura l’armatore, stanno bene e sono stati autorizzati dai libici a contattare le famiglie.
CNT, 120 MORTI IN ATTACCO SABATO A BENGASI – Sono 120 i morti e 250 i feriti nell’attacco delle forze di Gheddafi sabato mattina contro Bengasi. Lo ha detto Abdel Hafiz al Ghogha, portavoce del Consiglio transitorio libico, l’organo politico della ‘Rivoluzione del 17 febbraio’.
OBAMA-ERDOGAN, AZIONE POSSIBILE CON COMANDO NATO – Il presidente americano Barack Obama e il premier turco Tayyip Erdogan hanno concordato che i “contributi nazionali” per l’attuazione della risoluzione 1973 sulla Libia “sono resi possibili dalle capacità di controllo e dal comando unico e multinazionale della Nato”. Lo ha reso noto la Casa Bianca.
TESTIMONI, IN SCONTRI A YEFREN ALMENO 9 MORTI – Almeno nove persone sono rimaste uccise nel territorio di Yefren, in Libia, municipalità a sudovest di Tripoli, durante “scontri violenti” fra i ribelli, che controllano la zona, e le forze del regime. Lo hanno riferito alcuni testimoni del luogo.
1/0 INCONTRO TRA INVIATO ONU E RIBELLI, A TOBRUK – L’inviato delle Nazioni Unite in Libia, Abdel Al Khatib, ha incontrato lunedì, per la prima volta, i leader dei ribelli che combattono il colonnello Muammar Gheddafi. L’incontro è avvenuto a Tobruk. Lo ha reso noto il servizio stampa del Palazzo di Vetro.
NAPOLITANO, COMANDO NATO SOLUZIONE APPROPRIATA – Il Presidente Napolitano ha ribadito ”l’esigenza imprescindibile sostenuta dall’Italia, in piena sintonia con Stati Uniti, Regno Unito ed altri alleati, di un comando unificato, osservando che la NATO rappresenta la soluzione di gran lunga più appropriata”. E’ quanto si legge nel comunicato del Quirinale sull’incontro avuto con la delegazione parlamentare americana guidata da Nancy Pelosi. Il Capo dello Stato, nell’auspicare il massimo di chiarezza, coerenza ed efficacia nello sviluppo dell’azione decisa verso la Libia, ha richiamato le conclusioni del Consiglio Supremo di Difesa dello scorso 9 marzo, ricordando che l’intervento in corso, al quale l’Italia partecipa a pieno titolo, si fonda sulle prescrizioni del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite volte a garantire risposte anche militari ad ogni violazione o minaccia per la pace e la sicurezza internazionale.
FRANCIA, RUOLO NATO? NO A POLEMICHE ARTIFICIALI – ”Non creiamo polemiche artificiali” sul ruolo della Nato in Libia. Lo ha detto nel corso di una conferenza stampa a Parigi la portavoce del ministero degli Esteri francese, Christine Fages. La Francia, ha ribadito, non esclude “un contributo” della Nato in Libia.
NATO, ACCORDO PER RISPETTO EMBARGO ARMI – La Nato fara’ rispettare l’embargo sulle armi alla Libia previsto dalla risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Un accordo in tal senso sarebbe stato raggiunto in sede di rappresentanti permanenti nel Consiglio Atlantico, riunito oggi nel quartier generale dell’Alleanza atlantica. Lo riferiscono fonti qualificate.
DIBATTITO AL SENATO DOMANI POMERIGGIO – Il dibattito sulla Libia in Senato si terra’ domani pomeriggio. Lo hanno detto il vicecapogruppo del Pd, Luigi Zanda, e il capogruppo del Pdl, Maurizio Gasparri, al termine della riunione dei capigruppo del Senato. Zanda riferisce che il governo ha dato la disponibilita’ per la presenza in aula del ministro Franco Frattini, ma il Pd chiede che a riferire sia direttamente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Per questo, aggiunge Zanda, ”il voto sul calendario e’ rimasto in sospeso, se non viene Berlusconi votiamo contro”
DECOLLATI ALTRI 3 TORNADO DA BASE TRAPANI BIRGI – Altri tre tornado sono appena decollati dalla base militare di Trapani Birgi. In precedenza ne erano partiti tre seguiti dopo qualche minuto da due F-16.
FOTOGRAFO FRANCESE SCOMPARSO NELLA ZONA DI BENGASI – Stephane Lehr, un fotografo francese freelance che lavora per l’agenzia Polaris Images e che si trovava nella regione di Bengasi (est della Libia) non ha piu’ dato notizie da domenica pomeriggio. Lo ha annunciato Reporters sans Frontieres secondo la quale Lehr stava raggiungendo Bengasi con un’equipe della tv francese, e secondo un altro collega sul posto era diretto a Ajdabiya a sul della citta’ ribelle.
TRE GIORNALISTI OCCIDENTALI ARRESTATI DA LIBICI – Tre giornalisti occidentali sono stati arrestati dalle forze armate libiche. Lo ha reso noto il loro autista. Si tratta di due reporter dell’agenzia France Presse e un fotografo della Getty Images, fermati il 19 marzo nella zona di Tobruk.