Riceviamo e volentieri pubblichiamo:
Egregio prof. Cardia,
fra poco piu’ di un mese Lei terra’ l’annuale relazione della commissione che presiede. E’ passato poco meno di un anno da quando il suo predecessore annunciava pubblicamente in Parlamento l’apertura di un’inchiesta sui prodotti finanziari MyWay-4You progettati e venduti dal gruppo MPS.
Da allora non si e’ saputo piu’ niente.
Il 9 Settembre dell’anno passato Le inviai una lettera aperta (alla quale non ha risposto) che Le circostanziava alcune presunte violazioni del Testo Unico della Finanza in materia di progettazione e vendita di questi prodotti.
Ulteriori prove documentali sono presenti nella memoria integrativa che abbiamo preparato (e pubblicata all’indirizzo http://investire.aduc.it/php/mostra.php?id=81452)
per l’esposto/denuncia depositato presso la Procura della Repubblica di Firenze.
Desiderio ricordarLe che il caso riguarda circa 170.000 piani finanziari venduti ovunque in Italia e che stanno interessando non poche Procure della Repubblica.
Inoltre vi sono diverse interrogazioni parlamentari, e la stessa Consob ha ricevuto migliaia di lettere – inviate in copia conoscenza anche all’Aduc – nelle quali i risparmiatori lamentavano violazioni delle norme del Tuf.
Sono stupito dal fatto che la Consob non abbia avvertito l’urgenza e l’enorme rilevanza di quanto prospettato. Crediamo di trovarci di fronte ad un piano finanziario che costituisce una violazione ai principi generali della normativa sull’intermediazione finanziaria. E’ quanto confermato da piu’ parti, inclusi i giuristi – esperti del settore – che abbiamo interpellato.
Credo che un qualsiasi studente di scienza delle finanze possa comprendere come la progettazione di questi prodotti abbia avuto lo scopo esclusivo di perseguire l’interesse della banca a discapito di quello del cliente. Quale interesse puo’ mai avere il cliente a prendere in prestito un capitale allo scopo di investire in una obbligazione con un tasso di rendimento certo inferiore rispetto a quello di finanziamento?
Certamente la Commissione che Lei presiede ha da tempo provveduto ad individuare le manchevolezze di questi prodotti. Ad ogni buon conto desidero inviarLe un parere pro veritate che l’Aduc ha richiesto al dott. Fabrizio Tedeschi che Lei gia’ conosce per essere stato funzionario della Consob e per otto anni a capo della Divisione Intermediari.
Sono consapevole che le procedure che la Consob deve seguire per contestare delle violazioni (ed eventualmente infliggere delle sanzioni) richiedono i loro tempi, ma e’ passato oltre un anno da quando la Commissione e’ a conoscenza dei fatti. Quando, con l’associazione, in altre circostanze abbiamo fatto presente alla Commissione alcune sollecitazioni al pubblico risparmio non autorizzate, la stessa si e’ mossa con sollecitudine.
Non riesco a spiegarmi, quindi, come mai la stessa sollecitudine non c’e’ stata per un caso che crediamo sia ben piu’ grave e che sta arrecando un danno molto piu’ grande all’intermediario (il quale sta sperperando il patrimonio di fiducia che possiede), ai risparmiatori (i quali stanno subendo notevoli pregiudizi economici), e all’intero mercato.
Per tutte queste ragioni, Le chiedo, anche in rappresentanza delle migliaia di risparmiatori che si sono rivolti all’Aduc di pronunciarsi, in occasione della relazione annuale del 7 Giugno prossimo, sulla legittimita’ dei prodotti MyWay-4You o, quantomeno, sull’operato che la Consob ha svolto o intendera’ svolgere in merito.
L’attivita’ della Consob, come si legge sul suo sito, “e’ rivolta alla tutela degli investitori, all’efficienza e alla trasparenza del mercato” ed ancora, “vigila sulle societa’ di gestione dei mercati e sulla trasparenza e l’ordinato svolgimento delle negoziazioni nonche’ sulla trasparenza e la correttezza dei comportamenti degli intermediari e dei promotori finanziari”.
Migliaia di cittadini si sono rivolti alla nostra associazione perche’ ritengono, a nostro avviso con piena ragione, che il gruppo MPS non si sia comportato con trasparenza e correttezza nel caso della vendita di questi prodotti, e non si sono sentiti tutelati come investitori neppure dall’operato della commissione che Lei presiede.
Ho gia’ provato ad avere un dialogo con la Commissione attraverso tutti i canali formali, come semplice cittadino e come responsabile per la Tutela del Risparmio dell’Aduc e, contrariamente ad altre situazioni, non ci sono riuscito.
Nell’ambito degli strumenti civili che si confanno ad un dialogo tra altrettanti soggetti civili, Le anticipo la mia intenzione di avviare un digiuno di dialogo a partire dal 24 Maggio prossimo, nell’estremo tentativo di significarLe l’urgenza di un problema che non puo’ piu’ essere procrastinato senza che non venga lesa, agli occhi dei risparmiatori che si sono a noi rivolti e della comunita’ finanziaria tutta, la credibilita’ e l’autorevolezza della Commissione che Lei presiede.
Distinti saluti
Alessandro Pedone
Responsabile Aduc per la Tutela del Risparmio