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Legge elettorale: Pdl presenterà domani testo, scontro con il Pd

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Roma – Il Pdl presenterà domani al Senato una proposta di riforma elettorale, nel dichiarato tentativo di rompere l’impasse della politica su questo tema, ma ha irritato il Pd che avverte il partner di maggioranza: se cercherà di far passare la legge con il solo appoggio della Lega Nord, ora all’opposizione, si andrà ad elezioni anticipate.

Era stato il segretario del Pdl Angelino Alfano a confermare, sabato scorso, la mossa del suo partito, che oggi il vicecapogruppo al Senato, Gaetano Quagliariello, spiega così al Corriere della Sera: “Non depositeremo un progetto definitivo… ma un testo in cui, oltre alle cose sulle quali si è già d’accordo, ci siano anche le nostre proposte con lo scopo di arrivare ad un testo base”.

I partiti di maggioranza, Pdl Pd e centristi capeggiati dall’Udc, discutono da almeno due mesi nell’ombra su un “testo base” di riforma elettorale da sottoporre al Parlamento, ma finora i punti d’accordo sono stati inferiori a quelli di disaccordo.

Il Pdl sostiene che da martedì vuole portare questa discussione direttamente sui banchi del Senato, mettendo nero su bianco le sue proposte, che prevedono un premio di maggioranza al primo partito e non più per la coalizione vincente, liste di candidati non più bloccate, con voto di preferenza almeno per i 2/3 dei seggi, e distribuzione di quest’ultimi in modo proporzionale, ma a livello di circoscrizione.

La proposta ha suscitato l’irritazione del Pd, che teme al Senato il ripetersi dello scenario già visto la settimana scorsa, quando la vecchia maggioranza di Pdl e Lega Nord hanno fatto passare al Senato, sia pure in prima lettura, una modifica alla Costituzione che introduce il semi presidenzialismo.

“Se continuano così, siamo pronti ad andare a votare anche con questa legge elettorale che detestiamo”, ha detto la presidente del Pd, Rosy Bindi.

“Approfittano del nostro senso di responsabilità e della nostra volontà di cambiare questa legge per ricostituire la vecchia maggioranza con la Lega. Ma questo è un ricatto che non possiamo subire”.