Società

LE REDINI
DELL’ ECONOMIA
ALLA POLITICA

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(WSI) – Sono i tempi rapidi che stupiscono di più: un mese per risolvere «amichevolmente» la questione Edison-Edf; trattative immediate per cercare di stringere un matrimonio tra Alitalia e Air France; e un confronto serrato, da subito, per stabilire come riformare il Patto europeo di stabilità e sviluppo. L’incontro di martedì 25 gennaio tra i due premier Jean-Pierre Raffarin e Silvio Berlusconi, il vertice di Villa Madama, ha dato un’impressione di concretezza. E ha mostrato, piaccia o meno, che in questo continente la politica ha ancora saldamente le redini dell’economia.

• Primo punto: Edison-Edf. Roma e Parigi hanno stabilito di affrontare la delicata partita dell’energia con uno scambio: il mercato francese si aprirà almeno al 70%, consentendo all’Enel di giocare meglio non solo sugli acquisti di elettricità e nello sviluppo di nuovi reattori nucleari supersicuri. In cambio, per sancire la «pace elettrica», l’Italia ha ipotizzato una serie di misure che potrebbero permettere ai francesi di Edf di risolvere i loro imbarazzi societari all’interno della partecipata Edison.

• Secondo punto: l’aerospazio. Sul tavolo non c’è solo la trattativa per fondere Air France e Alitalia, un sogno che Berlusconi accarezza dal 2001. C’è anche l’Airbus, un business dal quale l’Italia è stata esclusa finora come azionista: Berlusconi e Raffarin hanno concordato di creare una «task-force scientifica e industriale» per strategie comuni proprio su Airbus e sui missili Ariane.

• Terzo punto: il Patto. È ufficiale, Roma e Parigi premeranno insieme su Bruxelles per un’interpretazione delle regole Ue «più elastica» e più attenta alla crescita. L’Italia, insomma, non è affatto sola nel tentativo di una riforma. Non è un caso che il presidente della Commissione europea, Joaquín Almunia, abbia dichiarato improvvisamente conciliante: «Dobbiamo discuterne».

C’è poi un quarto elemento di trattativa, che le cronache hanno relegato ingiustamente sullo sfondo del vertice. È quello del sostegno all’industria, all’imprenditoria. Proprio mentre le 500 mila imprese del Nordest italiano ripartono (un tema cui Economy dedica la sua storia di copertina), Berlusconi e Raffarin hanno ipotizzato sostegni comuni per il tessile e per i settori legati alle nuove tecnologie. Anche la competitività correrà sull’asse Roma-Parigi. Come si diceva un tempo: politique d’abord. Prima la politica.


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