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(WSI) –
La comunicazione è sempre stata un chiodo fisso per Massimo Sarmi, amministratore delegato di Poste italiane. Per veicolare al meglio l’immagine della spa, Sarmi non è solito badare a spese e punta ai guru della comunicazione. Non pago delle consulenze assegnate solo pochi mesi fa a nomi del calibro di Maurizio Costanzo e Claudio Velardi, Poste italiane ora può contare pure su Floris. Giovanni Floris, il giornalista divenuto volto noto della televisione di stato per la conduzione di Ballarò su Rai3, si è aggiudicato l’importo di 8 mila euro per la sua presenza a un evento dell’azienda.
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E poi, nel novero dei nuovi consulenti di Sarmi, spunta anche Raimondo Astarita, meno noto al grande pubblico, ma notissimo nell’ambiente politico e giornalistico della capitale: sarà consulente per le strategie di sviluppo di Poste spa. Una super consulenza, dal valore di 240 mila euro, che si va ad aggiungere all’incarico che Astarita già ha all’intero della società: è infatti alla guida di Poste tutela, una società della galassia di Poste italiane. Gli incarichi e gli importi dei nuovi consulenti di Sarmi sono stati resi noti nei giorni scorsi dalla stessa società sul proprio sito, in ottemperanza a quanto previsto dal comma 593 dall’ultima Finanziaria.
La manovra 2007, infatti, ha imposto a tutte le società partecipate la rendicontazione on line degli incarichi assegnati all’esterno, con relativi importi,un obbligo che dovrebbe servire a dare trasparenza a rapporti troppo spesso in passato lasciati nell’ombra. E così si scopre che negli ultimi mesi oltre alla Maurizio Costanzo srl, a cui sono andati 201 mila euro, a ricevere consulenze da Poste sono stati Pietro Alberto Luna, chiamato per 160mila euro a definire la strategia comunicativa dell’intero gruppo. Ma anche la Gipieffe spa di Velardi, già primo consigliere del leader diessino Massimo D’Alema: incassa 94mila euro per una «indagine rebranding corrispondenza». Nella descrizione dell’incarico non è indicato nulla di più. Poi c’è il comparto rilevazioni: Renato Mannheimer e la sua Ispo srl di via Monte Cervino 3 a Milano, dovrà analizzare l’immagine di Poste italiane presso gli opinion leader italiani.
In questo caso, Sarmi se l’è cavata con 60mila euro tondi. E per non fare torto a nessuno, c’è anche Nando Pagnoncelli. La sua Ipsos Public Affairs ha assunto due incarichi. Il primo ammonta a 82.170 euro e si tratta di «un’indagine per individuare aree di sviluppo per innovazione servizi». L’altro, invece, di 43.800 euro è legato a un’indagine sulle «motivazioni legate alla chiusura del Conto Bancoposta». Ma resta il settore comunicazione lo zoccolo duro delle consulenze di Sarmi, come testimonia l’ultima tranche di acquisti, ovvero Floris e Astarita. Astarita della Comunicazione di Poste è stato superdirettore sempre con Sarmi. L’intesa tra i due, nonostante la sostituzione avvenuta nel 2006 (a dirigere la struttura ora c’è Maria Elena Caporaletti) non è mai venuta meno.
Tanto che Astarita dall’universo Poste non è mai uscito definitivamente, anche se è rimasto in un ruolo di secondo piano come presidente di Poste tutela, società al 100% di proprietà di Poste italiane, che svolge attività finalizzata a sviluppare, gestire e consolidare il sistema di sicurezza integrata (sia all’ambito safety che security). Astarita a Poste era approdato nell’ottobre del 2004 con l’incarico di executive support office alle dirette dipendenze dell’amministratore delegato Sarmi. Poi, con il passaggio del testimone alla presidenza tra Enzo Cardi e Vittorio Mincato, il salto alla guida della direzione Communication and advertising. Sacrificato alle esigenze di un migliore equilibro interno, Astarita è stato sostituito alla Comunicazione.
Buon navigatore degli ambienti politici (è molto vicino al sindaco di Roma, Walter Veltroni), da qualche mese è anche presidente della Stella Azzurra, squadra di antico prestigio della pallacanestro romana che milita in B2. Ora, con l’ultimo giro di consulenze, Astarita si conferma uomo di fiducia di Sarmi. Con un compenso, quello per le «iniziative in tema di stategia di sviluppo» (così recita la nota apposta al suo nome nell’elenco consulenti pubblicato sul sito) che somiglia assai a quello di un direttore generale.
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