LE CENE TRA FAZIO, FIORANI E I CORROTTI

di Redazione Wall Street Italia
19 Maggio 2006 14:48

L’ex ad di Bpi, Gianpiero Fiorani, ricostruisce in modo diverso dall’ex governatore della Banca d’Italia il ruolo di Antonio Fazio nel tentativo di scalata ad Antonveneta (l’incidente probatorio disposto dai magistrati milanesi che, sulla scorta delle dichiarazioni dell’ex banchiere ritengono Fazio il ‘regista’ dell’operazione servirà anche a a verificare le contraddizioni tra i due).

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Preso atto delle dichiarazioni di Fazio, nell’interrogatorio del 29 marzo scorso Fiorani spiega: “…mi dispiace molto di doverle contraddire in larga parte. Intanto io confermo integralmente le mie dichiarazioni comprese le rettifiche che ho fatto oggi e quanto ho dichiarato anche ai Pubblici Ministeri dei procedimento Hdc”, un altro procedimento in cui Fiorani è indagato a Milano.

“Per essere più chiaro – dice Fiorani – vorrei cominciare dagli incontri presso l’abitazione del Governatore. Si è trattato di incontri molteplici e frequenti. Quanto in particolare a quelli ai quali erano presenti anche Grillo e/o Tarolli (all’epoca parlamentari, non indagati nell’inchiesta milanese ndr) ritengo di poter fare ulteriori precisazioni e fornire all’Ufficio elementi per poterli meglio riscontrare”.

“Io raggiungevo, su invito della sig.ra Rosati (moglie di Fazio ndr) l’abitazione del Governatore con l’autovettura di servizio di EFI banca alla cui guida c’era quasi sempre l’autista di nome Marco – prosegue -. Erano incontri di tipo conviviali. La cena era organizzata personalmente dalla sig.ra Cristina. I posti a tavola erano quasi sempre gli stessi: il Governatore a capo tavola, alla sua destra Grillo o Tarolli ed io a fianco ad uno di loro.

La sig.ra Cristina per un po’ era a tavola per un po’ in cucina. Le figlie di Fazio prendevano parte spesso solo all’inizio della cena e poi andavano via. Gli argomenti di discussione erano tanti. Ma nel periodo che va dal 19 gennaio fino ai primi di marzo, l’argomento che era sempre all’ordine del giorno era il ‘ddl risparmio’. Io, Grillo e Tarolli, parlavamo di quanto era stato da ciascuno rispettivamente fatto per conquistare consensi. Alla precisa domanda del pm, Fiorani risponde: “Io non ho mai detto in queste cene né mai l’ho riferito a Fazio in altra occasione di aver pagato anche delle tangenti. In quelle cene non sarebbe poi stato proprio il caso visto che Grillo era uno dei percettori delle tangenti”.