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LE BORSE GIOCANO A TRIS

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(WSI) – Le Borse europee hanno davanti tre alternative: il Toro, l’Orso e la Delusione. Ed è questa terza incomoda – che non ha un animale specifico da disegnarsi sul distintivo – quella che avrà più probabilità di vincere la partita. L’idea è di Teun Draaisma, strategist europeo di Morgan Stanley. La ricetta per navigare nella Delusione consiglia più tabacco e più banche inglesi, meno titoli petroliferi e azioni dei media. Il cauto pessimismo viene giustificato da vari fattori. Tra cui brillano la possibilità che la stagione dei bilanci che negli Stati Uniti entra nel vivo proprio in questa settimana porti con sé più di una delusione. Anche in Europa le belle sorprese che hanno allietato il 2005 ora sono decisamente meno frequenti e le aspettative di continuo miglioramento dei guadagni sono eccessive.

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La febbre da matrimoni? Secondo Draaisma non è sufficiente a tenere su la Borsa. «Tra il 1998 e il 2000 la crescita economica era buona, i margini alti e l’attività di M&A rampante – ricorda Draaisma -. Eppure nel terzo trimestre del 1998 ci fu una forte correzione dei mercati». Questo non significa che stiamo per cadere in una crisi finanziaria, chiarisce l’analista, ma semplicemente che fusioni e acquisizioni non sono in grado di creare un mercato a senso unico.

Ed ecco allora i tre scenari. Il più probabile (50%), appunto, è la Delusione da margini più bassi del previsto. In questo caso a fine anno l’indice delle Piazze d’Europa (Msci Europe) si troverebbe a 1.287 punti, con una perdita dell’8% rispetto alle quotazioni attuali. In questo panorama il costo del denaro sarebbe al 3,25%, i rendimenti dei bond decennali al 4,25%, l’inflazione al 2%. E la crescita degli utili per azione al 4%, vale dire decisamente più bassa della media dell’attuale consenso degli analisti che arriva al 9-10%.
Toro e Orso, invece, sono probabili al 25% soltanto.

Il Toro – vale a dire la possibilità che l’indice Msci Europe sia a fine anno il 5% più in alto di dove si trova ora arrivando a 1.469 punti – prevede parametri praticamente identici a quelli della Disillusione, con crescita del costo del denaro al 3,25%, inflazione ferma al 2% e rendimenti obbligazionari al 4,25%. L’elemento distintivo è, ovviamente, una miglior crescita degli utili. I guadagni per azione, infatti, salirebbero del 9%. Nessun effetto speciale, quindi. Semplicemente il Toro resterebbe in sella perché, in questo caso, la realtà rispetterebbe (senza sorprese) quello che gli analisti prevedono oggi.

L’Orso invece spingerebbe l’indice Msci Europe giù del 15%. In questo caso, spiega Draaisma, avremmo l’inversione della curva dei rendimenti (con il decennale che torna a rendere il 3,5%) e un 2007 all’insegna della recessione. E dunque inflazione in calo (1,5%) e utili che diminuiscono del 10% invece di crescere.
Insomma secondo gli analisti di Morgan Stanley non è ora di allarmarsi, ma nemmeno di essere troppo ottimisti. Nel portafoglio europeo – dove da gennaio le azioni pesano quanto il benchmark e non di più – Draasima ha infilato più titoli del tabacco, che, a suo giudizio, rispecchiano al meglio le tre caratteristiche utili alla sopravvivenza se si avvera la Disillusione: bilanci forti, buone cedole, crescita stabile. I nomi? Bat e Imperial. E ora anche Gallaher.
Altro denaro viene destinato volentieri alle banche inglesi, come Barclay’s. Perché sono meno care delle colleghe europee e perché tendono ad andare bene in prossimità dell’ultimo rialzo dei tassi della Fed.

Via invece (almeno un po’) dai media e dagli energetici. In particolare, avverte lo studio di MS, oggi le azioni petrolifere sono molto meno difensive di una volta. Il rischio di una correzione è dietro l’angolo.

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