A marzo nel settore non agricolo sono stati creati 308.000 posti di lavoro. Il valore e’ nettamente superiore alle stime degli analisti, il consensus infatti si attendeva una crescita di 123.000 unita’. Si tratta del piu’ forte incremento dall’aprile del 2000.
Rivisto al rialzo anche il dato relativo al mese precedente (febbraio) a quota 46.000, nonche’ quello relativo a gennaio rivisto a quota 159.000 da 97.000 (vedi sotto).
Per la prima volta in 44 mesi l’impiego nel settore manifatturiero non e’ calato ma e’ rimasto invariato.
Nel mese di marzo inoltre il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti si e’ attestato al 5,7%, peggiore delle aspettative ed al dato di febbraio, entrambi al 5,6%. Il motivo risiede nel rientro nell’ ambito della forza lavoro di molti soggetti che in precedenza ne erano usciti.
Anche a questo riguardo, di conseguenza, le indicazioni venute oggi, al di là delle cifre, vanno lette in maniera sostanzialmente positiva. Per quanto riguarda il precedente mese di febbraio, inoltre, il dato è stato rivisto in meglio, in quanto i posti di lavoro creati sono stati 46.000 contro i 21.000 indicati in via provvisoria. Più in dettaglio, gli occupati nel comparto dei servizi sono aumentati di 230.000 unità a marzo, dopo aver registrato a febbraio un incremento di 70.000.
L’ occupazione industriale è rimasta invariata, e si tratta della prima volta che le fabbriche non perdono posti di lavoro, dopo averne bruciati senza interruzione per 44 mesi. Va aggiunto anche che per effetto delle revisioni statistiche anche il dato sui posti di lavoro creati a gennaio è stato rivisto al rialzo, +159.000 posti.
Per chi fosse interessato a come viene calcolato questo importante dato macroeconomico: Come leggere i dati sul mercato del lavoro USA