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Lavoro, disoccupazione giovanile sui massimi assoluti

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New York – Outlook davvero inquietante quello delineato dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (International Labour Organization, Ilo), l’agenzia specializzata delle Nazioni Unite sul mercato del lavoro. Disoccupazione giovanile sui massimi dopo-crisi finanziaria, come nel 2009. La situazione non è migliorata, e ancora peggio, non dovrebbe migliorare prima del 2016.

Circa 75 milioni di giovani, il 12,7% della popolazione tra i 15 e i 24 anni, rimarrà senza lavoro quest’anno. Numero leggermente in rialzo rispetto al 12,6% del 2011. Dato preoccupante perché vicino ai 75,4 milioni di disoccupati giovani del 2009.

Il quadro è ancora più serio se vengono incluse le persone che hanno perso o che hanno smesso di cercare un lavoro. Il numero raggiungerebbe infatti il 13,6%. I giovani che hanno preso la decisione di proseguire negli studi entreranno con anni di ritardo sul mercato del lavoro, dunque portando ulteriormente in rialzo il tasso dei non occupati.

“Anche nel 2016 il tasso di disoccupazione dovrebbe rimanere su questi valori elevati”, scrivono gli economisti dell’Ilo nel report Global Employment Trends for Youth.

Il suggerimento è quello di introdurre incentivi fiscali e di altro tipo, per le società che assumono forza lavoro giovane. In aggiunta, l’invito è di attuare programmi imprenditoriali per i giovani, in modo da sostenere la creazione di una carriera lavorativa.

Snocciolando i numeri sulla disoccupazione giovanile per le singole aree geografiche, le percentuali variano da 27,9% e 26,5% rispettivamente nel Nord Africa e Medio Oriente, al 17,6% nel centro e sud Europa e 14,3% nell’America Latina e Paesi Caraibici. Nell’area dell’Africa Sub-Sahariana 11,5%, mentre nel sudest Asia 13,5%.