New York – Sono tempi duri per i lavoratori. Crisi economica globale e susseguente depressione del mercato del lavoro portano a sempre più ore lavorate e meno tempo libero, per tenere caro il posto. Il tutto a un costo: maggiore stress.
Ma ci sarebbero una serie di contromisure che è possibile prendere, per riuscire a stressarsi di meno senza dover ridurre la performance lavorativa. È quanto spiega Leslie A. Perlow, professoressa di economia presso la Harvard Business School, nel suo ultimo libro: “Sleeping With Your Smartphone: How to Break the 24/7 Habit and Change the Way You Work”, ovvero, “Dormire con lo smartphone: come porre freno all’abitudine di 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, e cambiare il modo in cui lavori”.
Perlow racconta le sue esperienze quando collaboratrice per The Boston Consulting Group, dove dichiara di essere riuscita a trovare i modi per convincere i workaholics (lavoro-dipendenti) a prendere più tempo per loro stessi, senza indebolire la loro performance lavorativa.
BCG il campione ideale, dove i lavoratori sono continuamente messi sotto pressione da una serie di email nel cellulare durante la notte, oltre alle classiche 16 ore passate nelle mura dell’ufficio, andando dunque a cancellare altri piani sociali e dunque aumentando lo stress e la possibilità di cedimento da parte della forza lavoro più fragile, ma altamente qualificata.
La strategia adottata da Perlow consiste nel dare semplicemente maggiore tempo libero ai lavoratori, con una notte di permesso alla settimana, portando contemporaneamente a due benefici. Primo dare al lavoratore maggiore spazio per la sua vita privata e secondo creare maggiore gruppo tra i colleghi, che vedendo il lavoratore in ferie spostare il proprio lavoro nei giorni seguenti vengono in soccorso e fanno gruppo per compensare al lavoro non svolto.
Perlow dichiara inoltre come sia stato difficile spezzare la catena di quello che chiama “cycle of responsiveness”, in cui vari lavoratori per dimostrare di essere devoti si fanno trovare attivi nelle ore tarde della notte, stimolando altri lavoratori a tardare per dimostrare di non essere da meno e dunque portando a un circolo vizioso che risucchia la capacità di resistenza alla pressione e allo stress di molti.