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Latte: i prezzi +48% dagli inizi del 2011, ma rally vicino al capolinea

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NEW YORK – Tra i rally che ha interessato recentemente il settore delle commodities, non si può non parlare di quello che è tra i beni alimentari più comuni: il latte. Dagli inizi di quest’anno, i suoi prezzi sono balzati infatti di ben il 48%, mettendo a segno una performance superiore a ogni altro bene agricolo. Venerdì scorso, le sue quotazioni sono balzate a $19.65, al valore più alto degli ultimi 32 mesi. E i prezzi sono saliti del 55% rispetto allo scorso anno, grazie alle forti importazioni, in particolare del Messico e dalla Cina, aumentate in concomitanza con la crescita economica.

Tutto questo, mentre dagli inizi del 2011 lo Standard & Poor’s GSCI Index, che rappresenta 24 commodities, è salito dell’11% e il più generale S&P 500 è cresciuto del 3,7%. Per non parlare dei formaggio “cheddar”, che nei supermercati ha visto i prezzi balzare a una media di $5.143 la libbra, al valore più alto dal 1984. E a ruba è andato anche il gelato. Il prezzo di mezzo gallone di gelato ha toccato il massimo dal 1980, stando ai dati che sono stati raccolti dal Bureau of Labor Statistics, che ha intervistato 26.000 società di retail circa.

Il punto però è che ora questo trend ascendente potrebbe essere prossimo alla fine: merito o colpa dei bovini, pronti a invadere il mercato con maggiori quantità di latte. Secondo quanto riporta Bloomberg, infatti, gli Stati Uniti, secondo maggiore produttore di latte al mondo, potrebbero assistere a un incremento della produzione dell’1,7% a 196 miliardi di libbre nel corso del 2011, raggiungendo un ammontare equivalente a 34.500 piscine olimpioniche. Un sondaggio di Bloomberg rivela così che i futures sul bene alimentare potrebbero scendere del 14% a $16.86 per 100 libbre entro il 31 dicembre di quest’anno.