(WSI) – Avvio in calo per le borse europee, che estendono così le pesanti perdite di ieri a causa del crescente timore sulle condizioni del debito sovrano nella Zona Euro dopo che il downgrade del rating su Grecia e Portogallo da parte di S&P’s ha innescato forti vendite sui mercati azionari in tutto il mondo.
Sotto pressione in particolare il comparto finanziario, con i titoli delle banche greche in pesante flessione a causa anche dei timori legati alla Germania, che potrebbe rivelarsi un ostacolo nel fornire aiuti finanziari ad Atene.
Secondo Juergen Koppelin, esperto di bilancio del partito minore della coalizione di governo tedesca dei Liberali Democratici, è ancora possibile negare gli aiuti se Atene non farà abbastanza per ridurre il disavanzo. Tale situazione ha oscurato le notizie positive giunte dalle trimestrali di Deutsche Bank e di Lloyd’s Banking Group.
In particolare, quest’ultima è tornata all’utile nel primo trimestre, prima del previsto, e prevede un profitto anche per l’intero 2010 grazie alla diminuzione delle perdite sui prestiti. La banca, partecipata al 41% dallo Stato dopo il salvataggio, ha detto che si aspetta di mettere a segno un utile sia nel semestre che nell’intero anno.
Piazza Affari
Apertura in calo per Piazza Affari, con l’indice FTSE/MIB sotto i 22.000 pts. Attenzione rivolta questa mattina a Trevi dopo le dichiarazioni del presidente e AD Davide Trevisani, secondo il quale il libro ordini della società a fine aprile è in linea con i EUR780,0 mln di fine 2009 ma le prospettive di vincere nuovi contratti sono buone.
Il gruppo guarda ai progetti di infrastrutture negli Usa, nel Medio Oriente e in Sud America, ha poi sottolineato Trevisani. Trevi, tra i protagonisti mondiali nel settore dell’ingegneria del sottosuolo e nella produzione di macchine per fondazioni e perforazioni, è anche fornitore di Saipem, società del gruppo Eni.
Da monitorare anche Stefanel alla luce del balzo di ieri (+2,55%) dopo l’annuncio dell’accordo di ristrutturazione del debito con le banche
creditrici e IT Way (+1,69%), che ha beneficiato della sigla di un accordo con Microsoft per la vendita e la progettazione di soluzioni di virtualizzazione dei dati aziendali targate Microsoft. La società italiana prevede di realizzare dall’accordo un fatturato di circa EUR20,0 mln nei prossimi 15 mesi.
In luce infine Olidata (+13,39%) dopo essersi aggiudicata una gara per la fornitura di 8.000 pc desktop 4 per un controvalore di EUR4,0 mln.
Obbligazioni e monetario
Apertura in rialzo per i Bund tedeschi, che tengono i massimi toccati nella seduta di ieri dopo i tagli al rating di Grecia e Portogallo. La paura di un contagio della crisi finanziaria verso altre economie di Eurozona ha causato un ampio aumento del rischio attribuito ai debiti sovrani, spostando gli investitori sui titoli considerati più sicuri come i governativi tedeschi.
Parallelamente i rendimenti sul biennale tedesco sono scesi a minimi record,
mentre l’euro ha rivisto i minimi da un anno sul dollaro. Secondo diversi operatori gli scambi sui periferici potrebbero di fatto fermarsi, in un contesto di mercato bloccato e di quotazioni con crescente divaricazione tra denaro e lettera.
Macroeconomia
S&P’s ha tagliato il rating del Portogallo citando i timori sulla sua capacità del paese di gestire alti livelli di indebitamento alla luce delle sue deboli prospettive economiche. Nel dettaglio, l’agenzia ha tagliato il rating a lungo termine di due notch da A+ a A- (quattro notch sopra il livello “junk”) con outlook negativo. Tagliato anche il rating nel breve termine ad A-2 da A-1.
S&P’s ha ridotto il rating della Grecia al primo livello ‘junk’ abbassandolo a ‘BB+/B’ con outlook negativo. L’agenzia, che ha modificato di tre livelli il suo giudizio (da ‘BBB+) afferma che il severo taglio si spiega con le difficoltà che potrà incontrare il paese nella riduzione del debito pubblico.
In Giappone, le vendite al dettaglio hanno mostrato a marzo un incremento del
4,7% su anno (+4,2% in febbraio), superando le aspettative di un +3,6%. Su
mese l’incremento è stato dello 0,8% (+0,9%) in febbraio. Si tratta del terzo
dato di crescita consecutivo, su base tendenziale, grazie soprattutto agli
incentivi del governo a favore dei consumatori.
In Usa, si conclude in serata il meeting di politica monetaria della Fed, con l’annuncio sui tassi. Più che la previsione, praticamente scontata, di tassi che restano fermi in prossimità dello zero, e della constatazione che la ripresa americana si sta rafforzando, Bernanke dovrebbe confermare la strategia più volte enunciata di recente, ovvero di tassi ai minimi ancora per un periodo di tempo “esteso”.
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