Economia

LA TOSCANA PUNTA SUI FARMER’S MARKET

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(9Colonne) – Firenze, 14 mag – Nei prossimi tre anni nasceranno in Toscana 10 nuovi mercatali per la vendita diretta di prodotti tipici e di qualità. E uno degli effetti della “rete regionale della filiera corta”, varata dalla giunta regionale, e con cui saranno coordinate e potenziate tutte quelle iniziative che permettano un rapporto più diretto, sul territorio, tra chi produce e chi consuma. Si tratta di un progetto d’avanguardia, il primo, organico, che prende il via in Italia. Il mercatale, cioè il mercato contadino di qualità, in cui si vendono prodotti di stagione, oltre a olio, vino, marmellate, formaggi e altre tipicità, vanta in Toscana già oggi almeno una decina di esperienze, guidate da quella pilota di Montevarchi. Con il pacchetto di azioni per la filiera corta approvate dalla giunta queste esperienze raddoppieranno coinvolgendo tutte le province e i comprensori della regione. Accanto ai mercatali sarà stimolata anche la nascita di spacci locali, cioè di veri e propri negozi gestiti in forma associata da imprenditori agricoli e verranno promosse iniziative di trasparenza come l’etichetta ‘prezzo chiaro’ che definirà le quote destinate al produttore e ai vari eventuali passaggi (trasformatore, distributore). Saranno inoltre previste iniziative per la valorizzazione dei prodotti locali: è il caso dell’estensione e del potenziamento della legge regionale che già prevede l’utilizzo di questi prodotti presso le mense pubbliche e dell’avvio di ‘patti’ tra produttori e operatori della ristorazione del commercio e del turismo per stimolare la vendita e l’utilizzo di prodotti agricoli locali e di qualità nei loro esercizi. La rete regionale (che presto avrà un logo e un sito web) sarà coordinata da un comitato di gestione in cui saranno rappresentate le istituzioni, le associazioni di categoria e tutte quelle realtà, come Slow Food e le associazioni biologiche, che permettono la valorizzazione dei prodotti e del consumo locale. Le esperienze di ‘filiera corta’ hanno la loro genesi negli Stati Uniti dove da una ventina d’anni esistono i cosiddetti farmer’s market. Negli ultimi cinque anni questi mercati sono cresciuti del 30% passando da 3 mila a 3.700 con oltre 40 mila imprese agricole coinvolte.