Economia

La Svizzera si prepara allo scenario peggiore

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Berna – La Svizzera non sarà presa alla sprovvista da un aggravamento della crisi dell’euro. Il Consiglio federale ha previsto una serie di scenari e di misure che si astiene dallo svelare. La principale risposta resta per il momento il mantenimento del tasso minimo di cambio di 1,20 franchi per un euro.

Le turbolenze monetarie e gli effetti di una crisi bancaria europea sull’economia elvetica saranno tema di un dibattito al Consiglio nazionale giovedì. Nelle sue risposte scritte ad alcune interpellanze, il Consiglio federale riconosce oggi che la situazione della zona euro è «critica».

I rischi che minacciano la Svizzera sono «necessariamente importanti», ha indicato rivolgendosi all’UDC. Se la situazione dovesse fortemente deteriorarsi in Europa, l’economia elvetica sarebbe colpita in pieno. Di fronte a sviluppi imprevedibili è importante prima di tutto mettere in atto un sistema efficace di gestione delle crisi, ritiene il governo.

Cellule di crisi composte da rappresentanti dell’Amministrazione, dalla Banca nazionale svizzera (BNS) e dall’Autorità di federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA), analizzano costantemente la situazione e preparano anche «contromisure necessarie». Ma è fuori questione rivelare di più.

Oggi sono iniziate a circolare voci circa l’intenzione della Banca Nazionale svizzera di introdurre tassi di interesse negativi. Berna, che fa affari con gran parte dell’Europa, e’ pronta a tutto pur di evitare che l’euro sprofondi sotto quota 1,20 franchi svizzeri.

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