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La storia, un consulente millennial per pianificare la pensione

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Affidare il proprio futuro, in vista della terza età, a un consulente finanziario particolarmente giovane potrebbe sembrare un paradosso. La vicinanza anagrafica alla pensione, tuttavia, poco ha a che vedere con la capacità di formulare un piano adeguato per gli ultimi 20-30 anni di vita. A riportarne un’esperienza emblematica sono la giornalista di Businessinsider.com Angie Chatman e suo marito; entrambi over 50, con alle spalle una buon tesoretto di risparmi e conoscenze finanziarie superiori alla media (sono entrambi titolari di un Mba).

Una volta realizzato che l’aspettativa di vita media si aggirava intorno ai 25-30 anni, Chatman e suo marito, decidono che è il momento di chiedere un parere esterno, da un consulente finanziario certificato (Cfp) per massimizzare i propri ritorni. Le prime esperienze, con consulenti di una certa esperienza (ed età), non furono buone.

“La maggioranza dei consulenti ci avevano parlato di loro stessi e della loro esperienza. Poi, ci hanno chiesto quanti soldi dovevamo investire, hanno proposto alcuni fondi comuni di investimento che sarebbero stati ideali per la nostra situazione e ci hanno lasciato con degli opuscoli, che hanno raccolto polvere sul tavolo per poi successivamente finire nel cestino”.

 

La ricerca del consulente giusto è terminata con la conoscenza di Dan, un giovane millennial che era evidentemente entrato da poco nel mondo del lavoro. Questo non ha impedito di mettere la cronista e suo marito sulla giusta strada. La sua prima domanda: “Come vi vedete a 70 anni, cosa farete?”. Era il primo candidato ad aver sollevato questo problema, racconta la giornalista,

“Forse il suo approccio era diverso perché è un millennial con così tanta parte della sua vita da guardare al futuro. La sua domanda ci ha fatto percepire ed articolare i nostri sogni”, racconta Chatman, “gli abbiamo detto come volevamo viaggiare di nuovo a livello internazionale ed essere coinvolti con la nostra comunità istruendo i bambini e facendo volontariato in biblioteca. Volevo avere un orto; mio marito voleva poter giocare di più a golf. Idealmente, vivremmo in una città di medie dimensioni con accesso ad almeno una grande squadra sportiva della lega, bei ristoranti, musei e un ospedale di alto livello. La condivisione di questi desideri li ha resi più concreti … e realizzabili”.

L’ascolto delle esigenze più profonde del cliente aveva convinto la coppia, ormai inoltrata nella mezza età, a scegliere il candidato più giovane e meno esperto. I consigli concreti da parte di Dan sono seguiti di lì a poco: ad esempio, dirottare da altre attività risorse in grado di velocizzare l’estinzione di un debito studentesco ancora in essere e, più in generale, suggerimenti sull’allocazione del portafoglio. Ma la caratteristica fondamentale, il consulente l’aveva mostrata sin dal primo appuntamento: la volontà di conoscere il cliente. “Non abbiamo seguito tutti i consigli di Dan”, precisa Chatman, ma “non si è lamentato né ha insistito: il suo profitto non dipendeva dalle nostre scelte”.