Riprodotto dal giornale Wall Street Italia* del 14 maggio 2003
*Con 450.000 copie e 1,4 milioni di lettori, Wall Street Italia e’ il primo settimanale finanziario free press al mondo
Intervista a Dan Niles*, managing director Enterprise Hardware and Semiconductor di Lehman Brothers:
In Asia e nel resto del mondo e’ allarme Sars. Quale impatto sta avendo il virus sui mercati finanziari?
Nel continente asiatico, e in Cina in particolare, l’epidemia di polmonite atipica sta incidendo sulla domanda di cellulari e pc. Ben il 15% della produzione mondiale di telefonini e circa il 10% di quella di computer vanno al mercato cinese, e se la gente ha paura di uscire a fare spese, le vendite ovviamente ne risentono. L’industria del wireless, che sperava in una crescita sequenziale del 4%, e’ stata cosi’ costretta a rivedere le previsioni a un andamento
piatto. E molti temono che a causa del virus la
produzione possa essere interrotta…
Ritiene quindi che il virus possa mettere a repentaglio la crescita economica mondiale?
No, non credo che l’impatto sara’ cosi’ rilevante. La polmonite atipica è sicuramente un fattore nell’attuale contesto di debolezza economica, ma non dobbiamo dimenticare che la domanda era gia’ fiacca prima dello scoppio dell’epidemia. L’allarme Sars e’ scattato ad aprile, mentre la maggior parte delle trimestrali si sono concluse a marzo, ed e’ stato proprio in quell’occasione che le aziende hanno rivisto al ribasso le stime. E se il 15% del mercato va male a causa della Sars, non significa che il restante 85% vada bene. La polmonite atipica non e’ la causa principale della mancanza di vigore dell’economia, quindi non si pensi che non appena il virus sara’ neutralizzato le cose cominceranno a funzionare.
Quali indicazioni emergono sulla ripresa dell’hi-tech?
Escluso il comparto dei semiconduttori, la maggior parte delle societa’ hi-tech (vedi Nokia e Cisco, ad esempio) ha rivisto al ribasso le stime di crescita sulle vendite, anche se gli utili sono in miglioramento. Gli investitori sono convinti che, con la crisi irachena ormai alle spalle e i tagli alle tasse alle porte, la seconda meta’ dell’anno dovrebbe essere solida, ma sfortunatamente dai dati che abbiamo a disposizione non emerge alcun segnale di miglioramento. Diversa, ovviamente, la situazione del settore chip, le cui aziende hanno quasi tutte alzato le previsioni. Ma anche in questo caso le incognite non mancano.
*Con 450.000 copie e 1,4 milioni di lettori, Wall Street Italia e’ il primo settimanale finanziario free press al mondo
**DISCLOSURE: Of the companies that I cover on a research basis and expect might be brought up in this interview, neither I nor any member of my household: 1) has a financial interest in AMD, Intel, Dell, Gateway, HP, IBM, Micron or ICST, or 2) serves as an officer, director or advisory board member for any of these companies. I am also not aware of any material conflicts related to these covered companies. Lehman Brothers is not seeking an investment banking relationship with the above companies. Lehman Brothers does beneficially own 1% or more of a class of common equity securities of AMD and Micron but not of the other names above. (Dan Niles)