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La responsabilità di Bernanke: non peggiorare la guerra valutaria

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(WSI) –Tassi di interesse: in area Euro la sessione si è conclusa con tassi contrastati, in rialzo sul tratto a breve della curva ed in lieve calo su quello a lungo. Sotto tensione gli spread sui periferici dove il differenziale sul decennale Irlanda-Germania ha registrato in mattinata un nuovo massimo oltre i 480pb. Continua il rialzo del tasso Euribor tre mesi.

Secondo quanto riportato da Bloomberg News, il parlamento portoghese potrebbe approvare già oggi la finanziaria del 2011 dopo l’accordo raggiunto tra il governo ed il partito dell’opposizione. Torna a salire il Pmi manifatturiero dell’area Euro. Ad ottobre il dato finale si è portato a 54,6 da 53,7. Da segnalare inoltre il Pmi spagnolo che si è portato sopra la soglia 50. Sul fronte dell’offerta oggi la Germania emetterà un titolo a cinque anni fino a 5 Mld€.

L’attenzione dei mercati sarà focalizzata principalmente sull’esito della riunione della Fed e delle elezioni statunitensi di medio termine. Negli Usa tassi di mercato in calo sulla parte a lungo termine a fronte della continuazione del rialzo dei listini azionari. Le prime proiezioni sull’esito delle elezioni di metà mandato Usa, segnalano il passaggio ai repubblicani della maggioranza alla camera, a fronte invece del mantenimento della maggioranza in mano ai democratici al senato.

I primi commenti degli operatori successivi alle indicazioni elettorali appaiono improntati all’ottimismo, in vista ad esempio di una maggiore facilità nell’estensione senza limiti quantitativi dei tagli fiscali implementati dall’amministrazione Bush in scadenza a fine anno. L’attenzione degli operatori al momento è però maggiormente rivolta all’esito dell’incontro Fed iniziato ieri.

Il consensus è per la dichiarazione di un piano complessivo da 500Mld$ su un arco di sei mesi, ma non è da escludere la possibilità che la Fed adotti un approccio più graduale, in considerazione 1) delle divisioni emerse tra i membri Fed; 2) delle possibili ritorsioni che potrebbero arrivare da parte di alcuni paesi (soprattutto dell’area emergente) di fronte ad un possibile forte indebolimento del dollaro. Quest’ultima considerazione non è da poco conto in vista del G20 del prossimo 11 novembre.

Il prossimo Fomc infatti si colloca a breve termine, (14 dicembre) ed in quella sede potrebbe arrivare una maggiore puntualizzazione sulle modalità di attuazione del piano. Non a caso ieri Australia ed India hanno proceduto ad un rialzo dei tassi, in chiave verosimilmente preventiva per contenere il potenziale impatto inflattivo di una politica nei fatti di dollaro debole.

Altri possibili punti in discussione nella riunione di oggi sono: 1) la fissazione di un target di inflazione; 2) la puntualizzazione che i tassi saranno mantenuti fermi per un periodo esteso di tempo. Viste le ampie divergenze in seno al board, questi ultimi due punti potrebbero essere oggetto di decisione nei prossimi Fomc. In ogni caso la decisione di oggi della Fed e più in particolare le modalità attuative del secondo piano di acquisto di asset, rappresentano un fattore importante per la dinamica dei mercati in ottica 2011.

Valute: dollaro in deprezzamento vs euro in attesa dell’esito del’incontro Fed. Un approccio graduale potrebbe comportare prese di profitto con conseguente apprezzamento del biglietto verde. La dichiarazione del totale del piano di importo almeno pari alle attese, potrebbe viceversa consentire la continuazione del deprezzamento del biglietto verde. Al di là del breve termine, l’adozione di un secondo piano Fed, dovrebbe comunque comportare nei prossimi mesi un deprezzamento più o meno moderato del dollaro.

Complice la festività in Giappone, lo yen resta stabile vs dollaro poco al di sopra dell’importante supporto collocato presso area 80. Verso euro si è assistito ad un deprezzamento,sulla scia dell’euro/dollaro, con il cross tornato in prossimità della resistenza 113,30. Il supporto passa da 111,60. Apprezzamento dello yuan cinese vs dollaro nonostante i dati di ottobre stanotte abbiano segnalato un rallentamento della fase di espansione dei servizi.

Materie Prime: iI deprezzamento del dollaro ha favorito gli acquisti di materie prime. Solo le principali commodity agricole hanno chiuso in negativo: grano (-1,2%), mais (-0,3%) e soia (-0,1%). Prosegue la corsa del cotone (+3,9%) salito ad un nuovo livello record. Bene anche alluminio (+2,6%) e zucchero (+2,3%). Tra gli energetici il greggio Wti (+1,2%) è sui massimi da 6 mesi. L’oro (+0,5%) resta sopra soglia 1350$/oncia.

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