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La proposta di una nuova struttura fiscale per l’area euro

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Siena – Tassi di interesse: in area Euro la sessione di ieri è stata caratterizzata ancora una volta da un calo dei listini azionari a fronte di un calo degli spread dei periferici, determinato questa volta da un rialzo dei tassi tedeschi in conseguenza dell’esito negativo dell’emissione del nuovo bund decennale.

Su un ammontare offerto fino a 6 Mld€ sono stati richiesti circa 3,9 Mld€ e collocati circa 3,6 Mld€, comportando pertanto acquisti della Bundesbank per la parte non collocata sul mercato. Per la prima volta dal 2009, il tasso del decennale governativo tedesco ha pertanto superato quello Uk.

L’esito dell’asta tedesca si è tradotta in un incremento del prezzo del CDS tedesco che, sul comparto a 5 anni, si è riportato sopra i 100pb, a fronte di circa 57pb di quello Usa.

Allo stesso tempo continuano a pesare le minacce di un declassamento del rating della Francia. Ieri l’agenzia Fitch ha dichiarato che un peggioramento della situazione finanziaria europea potrebbe portare ad una riduzione del rating AAA della Francia.

L’operazione di rifinanziamento in dollari della Bce ha nuovamente visto richiedere 550 Mln$ da 2 banche.

Il capo del partito greco Nuova Democrazia Samaras ha inviato una lettera all’Ue, Fmi e Bce indicando il supporto del suo partito al nuovo governo ed al programma di riforme economiche.

Il vice presidente ed amministratore delegato dell’EBRD (European Bank for Reconstruction and Development) Schepers, in un articolo di Ft, ha suggerito una nuova struttura fiscale per l’area Euro secondo cui :1) la Bce dovrebbe diventare prestatore di ultima istanza del sistema bancario dell’euro zona e non dei governi; 2) un fondo monetario europeo potrebbe salvaguardare la sostenibilità del debito nel medio termine e supervisionare l’unione fiscale; 3) un’agenzia del debito europeo potrebbe essere l’unico emittente dell’area, responsabile del finanziamento di tutti gli stati, si avrebbe così un unico liquido e trasparente mercato obbligazionario dell’area Euro.

In Germania, come riporta Bloomberg, l’associazione bancaria ha chiesto all’EBA (l’associazione bancaria europea) un differimento della data limite (dal 25 dicembre al 13 gennaio) per la presentazione dei piani di ricapitalizzazione.

Sul fronte macro segnaliamo il dato finale del Pil del terzo trimestre tedesco che ha confermato la crescita trimestrale dello 0,5% del primo trimestre. All’interno si è registrato un contributo positivo da parte dei consumi ed investimenti. Negativo invece il contributo delle scorte, mentre resta fermo allo 0,1% il contributo delle esportazioni nette. L’indice Ifo di novembre (sintesi di un sondaggio condotto tra imprenditori tedeschi ) è risultato migliore sia rispetto alle attese sia rispetto al mese precedente, risultando in controtendenza con le indicazione dell’indice Zew.

Oggi è atteso l’incontro tra Monti, Sarkozy e Merkel in cui molto probabilmente si discuterà di Eurobond e di un maggiore contributo della Bce nella soluzione della crisi. Alle 14 ora italiana è prevista la conferenza stampa.

Negli Usa tassi decennali in calo, in una giornata in cui i listini azionari sono stati penalizzati dalle notizie provenienti dal’area euro. Sul fronte macro i dati sulla spesa delle famiglie di ottobre, segnalano una possibile crescita dei consumi di circa il 2% su base annualizzata nel 4° trimestre.

Valute: euro in deprezzamento nella giornata di ieri con il cross che ha rotto l’importante supporto in area 1,34 e si è spinto durante la sessione Usa fino ad 1,3320. A condizionare l’andamento del cross è stato sicuramente il deludente esito dell’asta tedesca che ha alimentato i timori che la crisi dell’Area possa estendersi anche alla Germania. Per i prossimi giorni solo un recupero di area 1,34 potrebbe dare maggiore forza alla valuta unica. Primo supporto a 1,3250/1,3320, successivo a 1,3150.

Yen in lieve deprezzamento vs dollaro con il cross che è risalito sopra quota 77 sulla scia della forza generalizzata del biglietto verde. In leggero apprezzamento la valuta nipponica verso euro con il cross che rimane però sopra il supporto in area 103. Da segnalare la decisione della Banca Centrale cinese di tagliare di 50 pb il tasso di riserva obbligatoria per 20 banche rurali, primo segnale di allentamento della politica monetaria restrittiva che potrebbe proseguire nei prossimi mesi.

Materie Prime: la giornata negativa delle borse e il pessimismo sui mercati contribuiscono alle vendite sul fronte delle materie prime, che registrano cali generalizzati. Segno positivo solo per gas naturale (+1,3%) e cotone (+0,8%, ma con il prezzo in prossimità dei minimi da luglio 2010), mentre tutti gli altri titoli del GSCI sono in ribasso, soprattutto quelli dei metalli industriali (nickel -3%).

Deboli Wti e Brent, mentre la forza del dollaro contribuisce al ribasso dei preziosi (argento -3,2%, oro -0,5%), nonostante l’ammontare d’oro detenuto dagli etf fisici abbia registrato un nuovo record (ora a 2.350 tonnellate circa).

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