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LA MAFIA DIETRO AL MISTERO DEI $134 MILIARDI IN TREASURY ALLA FRONTIERA

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In un pomeriggio d’Estate due signori giapponesi sulla cinquantina dicono ai funzionari della dogana di non avere niente da dichiarare al confine tra Italia e Svizzera, a Chiasso per l’esattezza. Ma nel fondo di una delle loro valigie le autorita’ hanno trovato $134 miliardi (97 miliardi di euro) di Titoli di Stato Usa.

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Ancora non si sa se i due fermati sono veramente giapponesi, come mostrerebbero i passaporti in loro possesso, ma i servizi segreti italiani e americani che stanno collaborando per fare luce sul caso, hanno riferito che i documenti bancari e i titoli del debito sono molto probabilmente contraffatti e sono opera della Mafia italiana.

Da quando un comunicato emesso dalla Guardia di Finanza italiana, lo scorso quattro giugno, ha annunciato il sequestro di 249 titoli di Stato Usa, ognuno del valore di $500 milioni, e di 10 “Kennedy” bond, utilizzati come pagamenti intergovernativi, da $1 miliardo ciascuno, sono stati rivelati solo pochi dettagli.

Il mistero si e’ ulteriormente infittito ieri, quando un blog italiano ha citato il colonnello Rodolfo Mecarelli della Guardia di Finanza di Como, il quale ha reso noto che i due sospetti sono stati rilasciati. Sinora sia il colonnello che la polizia di Roma si sono rifiutati di rispondere alle domande fatte dal Financial Times.

“Sono tutti falsi, e’ ovvio. Pensate che nemmeno i titoli circolanti raggiungono quel valore”, ha detto Mckayla Braden, senior adviser per gli affari pubblici all’Ufficio del Debito Pubblico del Dipartimento del Tesoro Usa. “Questo genere di truffe sta andando avanti da anni”.

E’ dagli anni ottanta che il Tesoro non emette fisicamente titoli di Stato (da allora vengono infatti consegnati elettronicamente), tuttavia tuttora vengono emesse obbligazioni di risparmio in formato cartaceo. Contattato a Washington dal giornale finanziario britannico, un funzionario dei servizi segreti americani ha detto che l’agenzia che sta collaborando con le autorita’ italiane ritiene che i titoli non siano autentici.

I funzionari italiani, pur riconoscendo che pratiche di contraffazione di questo tipo non sono poi cosi’ insolite, sono rimasti sconvolti dalla somma esorbitante coinvolta e stanno cercando di scoprire da dove vengono e dove erano diretti quei titoli.

Il mese scorso la procura italiana ha fatto sapere di aver scoperto una gigantesca truffa da $1 miliardo orchestrata dalla Mafia siciliana con l’aiuto di alcuni funzionari corrotti della banca centrale venezuelana. Le autorita’ hanno disposto l’arresto di venti persone in quattro Paesi differenti.

Stando a quanto riferito da Reuters, le obbligazioni dovevano essere utilizzate come titoli collaterali per aprire linee di credito con le banche. Da parte sua, la banca centrale del Venezuela ha respinto le accuse.

Fonte: Financial Times