Società

LA LOCOMOTIVA USA SI RIMETTE
IN MARCIA

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Sono gli Stati Uniti il Paese su cui vengono riposte le maggiori speranze di ripresa per il
2003. Il 75% dei gestori intervistati nell’ultimo European Fund Trends del 2002, condotto da Morningstar tra le principali società di asset management europee, ritiene che ci sarà un aumento del Prodotto interno lordo (Pil) Usa tra il 2 e il 3%.

Sono meno rosee le previsioni per l’area euro, dove solo il 6% dei fund manager stima una
crescita analoga a quella statunitense, mentre l’83% la vede compresa fra l’1 e il 2%. E’ ancora
più difficile la situazione per il Giappone, dove il 7% del campione pensa ci sarà una variazione
negativa del Pil e il 73% è convinto che il tasso di crescita non supererà l’1%. Queste previsioni
sono in linea con quelle recentemente pubblicate dall’Organizzazione per la cooperazione e lo
sviluppo economico (Ocse), che ha previsto un aumento del Pil del 2,6% negli Stati Uniti,
dell’1,8% nell’area euro e dello 0,8% in Giappone.

Wall Street sempre più in alto. Sfiora il 40% la percentuale di gestori che indica Wall Street come la borsa da preferire nei prossimi dodici mesi (31% a novembre), mentre l’Europa ex
Regno Unito perde posizioni, passando dal 23 al 16%. America Latina e Giappone restano i listini
peggiori per il 2003 secondo la maggioranza dei gestori.

Ritorno ai fondi growth? Per il secondo mese consecutivo, i gestori sembrano tornare a credere che il prossimo anno lo stile di investimento orientato alla crescita (growth) darà rendimenti migliori rispetto a quello value. Anche se il più del campione, il 51%, si dichiara ancora neutrale, cresce al 31% la percentuale dei gestori che punterà sullo stile growth. Risultato in linea con il fatto che il 38% dei money manager ritiene che tecnologici, media e telecom saranno i best performer del 2003. C’è da tenere presente però che il rialzo degli ultimi due mesi dei titoli growth potrebbe aver influenzato le risposte al sondaggio.

Nuovi prodotti. Il 2002 è stato un anno difficile per l’industria dei fondi, che ha dato il via a un processo di trasformazione e consolidamento. Tale fenomeno è destinato ad accentuarsi nel 2003 per l’83% dei gestori (75% a novembre). La quasi totalità delle società (88%), comunque, continua a pianificare il lancio di nuovi fondi nei prossimi dodici mesi, sia azionari (34%) che obbligazionari (19%) e bilanciati (36%), mentre i prodotti che si ritiene potranno dominare la scena sono quelli a capitale garantito, almeno fino a quando non diminuirà la volatilità dei mercati. Inoltre, riscontrano un interesse crescente i fondi tradizionali: il 29% degli intervistati pensa che saranno quelli di maggior successo il prossimo anno.

Gestori più cauti. L’ottimismo generato dai rialzi delle Borse tra ottobre e novembre si è
attenuato. Il 22% degli investitori (dal 30% di novembre) stima una crescita dell’indice Msci
World (in euro) tra il 10 e il 15%, mentre è raddoppiata la percentuale di gestori che prevedono una crescita non superiore al 5%. In particolare, incontrano un minor favore le blue chip (40% contro il 53% del mese scorso) e aumentano i gestori neutrali sullo stile large-small. Quanto ai prodotti a reddito fisso, la maggior parte dei fund manager (62%) preferisce quelli a breve termine (1-3 anni) rispetto a quelli a lungo (oltre tre anni).

Morningstar è leader mondiale nell’analisi e nella valutazione dei fondi d’investimento e negli strumenti analitici di supporto alle istituzioni finanziarie. Il sondaggio integrale è disponibile sul sito Morningstar.it

L’indagine illustra i trend dell’industria del risparmio gestito nel Vecchio Continente e le attese sull’andamento dei mercati nei successivi 12 mesi. Hanno partecipato al sondaggio questo mese 71 società di gestione europee, le più grandi per asset under management, che gestiscono in media 55,2 miliardi di euro e hanno in batteria 87 fondi.