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La guerra per il 75esimo elemento: il renio

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New York – Con gli occhi puntati sui piani di emergenza messi a punto dagli Stati Uniti, qualora si rendesse necessario un attacco alle infrastrutture nucleari in Iran, non sembra probabile la minaccia di un’altra guerra per il controllo delle risorse necessarie ai sistemi militari.

Eppure è chiaro a tutti che, molto prima delle guerre combattute sul campo di battaglia, le guerre si vincono o si perdono nella Ricerca&Sviluppo e sulle linee di produzione industriale per la difesa o nello sviluppare nuovi armamenti. In alcuni casi, le decisioni prese anni prima di un conflitto, si concretizzano nella fornitura o nella carenza delle materie prime necessarie per la vittoria.

Queste considerazioni non sono affatto nuove per gli esperti militari, che hanno da tempo compreso la necessità di avere un accesso immediato alle materie prime necessarie per l’apparato militare. È proprio per questo motivo che per la maggior parte del 20° secolo, gli Stati Uniti hanno mantenuto una riserva strategica di materiali, in quantità rilevanti: gomma, stagno e altri materiali di consumo di base necessari per alimentare la macchina militare.

Le Guerre Mondiali e la Guerra Fredda sono finite, ma l’imperativo di avere la disponibilità di risorse strategiche militari, anche nel 21° secolo, è chiaro, o dovrebbe esserlo, per chi si occupa di difesa militare nazionale. Oggi i componenti chiave per l’alta tecnologia dei sistemi di difesa sono elementi della tavola periodica con nomi esotici e sconosciuti ai non addetti ai lavori.

Il renio costituisce un caso eclatante ed emblematico. Questo elemento, il cui numero atomico è 75, fu scoperto soltanto nel 1925 da alcuni ricercatori tedeschi (il nome deriva dal fiume Reno). Fino a 20 anni fa era una curiosità da laboratorio, ma da allora ha preso piede in impieghi specializzati. La quantità prodotta ogni anno nel mondo, circa 40 tonnellate, fa intuire la preziosità di questo metallo. Nell’economia tradizionale, il renio viene utilizzato per produrre la benzina senza piombo, nei gas-liquidi e nei motori a reazione, per esempio nel Boeing 777.

Nel settore della sicurezza nazionale, il renio viene utilizzato nei razzi di piccole dimensioni per il riposizionamento dei satelliti in orbita, come super-lega nei motori ad alte prestazioni per velivoli militari quali l’F-15, F-16, F-18, l’F-22 Raptor e il nuovissimo Fighter F-35 Joint, entrato in produzione nel 2010, oltre che nel bombardiere Stealth, l’aereo invisibile ai radar. Gli ingegneri aerospaziali scelgono questo metallo per la sua capacità di mantenere forza, forma e proprietà conduttive anche a temperature estremamente elevate.

Il renio non viene estratto, ma viene recuperato come sottoprodotto durante la lavorazione di rame e molibdeno. Speciali depuratori catturano le particelle di renio nelle polveri rilasciate nei condotti aspiranti. Circa il 14% del renio è prodotto negli Stati Uniti, il restante 86% proviene soprattutto dal Cile e dal Kazakhstan. Per gli Stati Uniti questa dipendenza da fornitori esteri, costituisce una vulnerabilità, che nel caso di interruzioni, accidentali o intenzionali, metterebbe a rischio l’intera sicurezza nazionale. Pensatela come l’altra faccia della medaglia della globalizzazione dell’economia: le catene di approvvigionamento si dispiegano in tutto il pianeta, ma possono essere interrotte improvvisamente e senza alcun preavviso.

Come garantire che il renio sia disponibile, soprattutto per le necessità della difesa militare? Il governo degli Stati Uniti ha magazzini strategici dove accumulare i materiali critici per utilizzarli nel momento del bisogno. Ma potrebbe anche incoraggiare i paesi alleati a recuperare renio da tutti i loro impianti di produzione di rame e molibdeno.

Ma ancora pochi, tra i responsabili della difesa nazionale, sono consapevoli dell’importanza di scorte strategiche di elementi scarsi ma indispensabili per la nostra sicurezza come il renio e come circa un terzo di altri elementi della tavola periodica. Se non vi sarà questa consapevolezza, potremmo scoprire che la nostra macchina bellica high-tech viene messa in ginocchio dalla mancanza di una manciata di renio.

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